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Circe

Questa è la mia storia di Circe, o meglio di colei che pensava di essere sua vera essenza, il nome era un altro, uno dei tanti; non scorderò mai ciò che mi disse un pomeriggio afoso e stanco, quello che successe poi me lo disse un sogno... lei non la rividi più!!

Tempo fa, girando per le strette viuzze di Trastevere, poteva capitarti di vedere una donna seduta per terra a chiedere una muta elemosina, saresti stato catturato dal suo sguardo, intenso, senza tempo e profondo, ti ci saresti perso in quei grandi occhi scuri che ipnotici fissavano i tuoi e, immancabilmente, la mano sarebbe andata a qualche spicciolo trovato in tasca ed il grazie che, con voce quasi suadente e fanciullesca, lei ti rivolgeva quasi ti avrebbe invogliato a donare ancora per sentirla parlare.
Decisamente una persona strana e intrigante, t'instillava un desiderio di ascoltarla ma, si sa, la frenesia di tutti i giorni ruba il tempo e alla fine rimaneva solo il rimpianto per non aver soddisfatto la curiosità.
Finchè un giorno imposi alle mie gambe di fermarsi e mi sedetti di fronte a lei.. quel pomeriggio fui partecipe della sua incredibile confessione.
Sappi amico - mi raccontò- che giro per Roma tra il pulsare della città ma non sono una donna normale, io non sono erede di un'antica maga ma sua reincarnazione, ho visto secoli passare sotto questi cieli e sono sempre qui, piu eterna della Città Eterna, innamorata ormai di questi luoghi fino alla sofferenza...-si fermò un attimo scuotendo la testa e poi mi guardò, per un attimo ebbi la sensazione di essere in una bolla fuori dal tempo, solo io e lei, poi riprese a raccontare.
A volte mi chiedo il perchè di tutto ciò, ho reminiscenze delle vite passate ma quasi come fossero sogni e allora la mia certezza, venuta da chissà dove, vacilla!! Penso che sono solo una lunatica un po pazza, che forse dovrei fare come tanti altri, vivere di emozioni imposte o altrui, magari andare via da qui, ma non ci riesco! Ho un qualcosa dentro che mi trattiene in questi luoghi e non si leva da secoli...- continuò a parlare ma il mio scetticismo crebbe e ascoltai sempre piu imbarazzato.
Sai? - proseguì - Io ho visto sfilare grandi Papi, Giordano Bruno sul rogo, i bersaglieri che cantavano la bela gigogin, sapessi quante volte ho scritto sotto la statua di Pasquino, sono esistita tante volte, popolana di Trastevere, prostituta al Colosseo, nobildonna di grande famiglia e mamma preoccupata nel '43, sono tutti momenti che rivedo quando la notte sogno...- e sospirando abbassò gli occhi.
Eh si - pensai io con la curiosità ormai soddisfatta - hai una catena che ti lega e non te ne vuoi liberare, ma forse sei solo un poco matta!!
E così con rinnovata fretta e salutando con un sorriso ironico la lasciai sola con i suoi pensieri.
Nei giorni che seguirono ricambiai sempre il suo muto sorriso con qualche moneta ma il magnetismo che a lei mi attirava non c'era piu, finchè una notte la sognai.

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1 commenti:

  • Chira il 05/03/2014 14:45
    Fantasticamente... bellissimo! Se solo ci fermassimo un momento a guardare negli ogni l'altro scopriremmo tante Circe e tanti Ulisse!
    Chiara

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