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Maschere di Carnevale

Questa festa non mi è mai piaciuta un granché. Forse solo quando ero piccolo, trovavo divertente infilarmi in un costume e nascondere il mio volto dietro una maschera, quasi sempre da film dell'orrore. Credo che mi piacesse tanto perché a quell'età non indossavo mai una maschera se non per quell'unica occasione.
Capitava una volta l'anno che io potessi essere qualcuno o qualcosa che non ero in realtà.
È buffo come certe cose cambino inesorabilmente con il crescere. Aspettavo con impazienza che arrivasse il carnevale per potermi mascherare e adesso invece indosso una maschera diversa ogni giorno.
È la vita che c'impone diversi ruoli da interpretare, costantemente, ed è difficile trovare qualcuno che sia sempre e solo se stesso, un'impresa quasi impossibile.
Credo che molti amino il carnevale perché possono finalmente liberarsi del loro costume quotidiano ed essere finalmente loro stessi o qualcuno che hanno scelto loro.
In ogni occasione, in ogni situazione, gettiamo una maschera solo per indossarne un'altra, dietro la quale certe volte non ci riconosciamo nemmeno noi. O per lo meno, certe volte io non mi ci riconosco. Si fa l'abitudine a tutto, e troppo spesso ci abituiamo ad essere ciò che non siamo, per difenderci, per nasconderci, a volte, solo per vigliaccheria.
Di fronte a queste maschere di carnevale che sfilano davanti ai miei occhi non posso fare a meno di pensare che ognuna di queste persone è in fuga. In fuga dalla realtà, in fuga da un amore che non è andato per il verso giusto, in fuga da un matrimonio caduto nella solita maledetta routine, in fuga da una famiglia opprimente, in fuga dalla propria natura, in fuga da tutto e in fuga da niente.
Anche io sono in fuga, in fuga da me, in fuga da lei, in fuga dalla mia vita, alla quale comunque, sconfitto prima o poi dovrò ritornare. Ma intanto indosso la mia maschera cucita di speranze e poggiata sul mio viso per nascondere i miei sogni. Perché anche questa maschera è solo una maschera su di un'altra maschera. Solo gli occhi restano immutati, solo nello sguardo si può intravedere cosa c'è sotto questi lineamenti che non sono i miei.
Ma nessuno ci guarda mai, per tanto continuo a sfilare insieme agli altri, perché in mezzo alla gente, certe volte, è l'unico posto dove si può stare davvero soli.

 

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1 commenti:

  • Ellebi il 19/05/2012 02:30
    Credo proprio sia così, hai descritto bene la condizione per cui un po tutti indossiamo una maschera che ci nasconde e allo stesso tempo vuol trarre in inganno gli altri su quel che veramente siamo. È difficile la naturalezza, è una faticosa conquista essere sempre meno "farisei". Dobbiamo infatti pensare che per primi inganniamo noi stessi.
    Saluti.

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