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Gli amori (e le perversioni) di Achille

Si pensa sempre ad Achille come ad un guerriero interamente dedito alle armi e alla guerra, ma già Omero parlava dei suoi amori. E Briseide non è la sola né la prima: Ifigenia era venuta in Aulide per diventare sua sposa, e anche se egli era rimasto all'oscuro di questo falso progetto di matrimonio ne era stato ben felice, pur essendo già unito a Deidamia ; e il suo amore per Polissena, lo sappiamo, avrebbe preso una piega tragica. Ma noi ci limiteremo qui alle passioni meno note di Achille, rinviando esplicitamente agli altri contributi che su questo e altri siti raccontano più diffusamente le sue vicende con queste amanti.

Deidamia
Le sue storie d'amore erano d'altronde cominciate prestissimo, se, appena uscito dall'infazia (a soli nove anni), egli si era unito a Deidamia, la figlia di Licomede, indossando vesti femminili. Alle testimonianze più note aggiungiamo qui solo quella del Ciclo omerico, che parla invece di un Achille ben più maturo.

Proclo, Crestomazia libro I
"E Achille approda a Sciro e sposa Deidamia, la figlia di Licomede."
Nessuna traccia del mito tradizionale, forse per uno dei numerosi tentativi di razionalizzazione naturali in un filosofo come Proclo.

Elena
Il Ciclo contiene un'altra notizia, che ci ricorda che Achille era stato uno dei pretendenti alla mano di Elena.
"Dopo (siamo all'inizio della guerra) Achille desidera vedere Elena e Afrodite e Teti li portano nello stesso luogo".

Amori omosessuali
Ma in fondo questi amori sembrano del tutto normali e non meriterebbero una attenzione particolare (nonostante i moralisti cristiani rimproverassero a un Achille di soli nove anni di essersi vestito da donna nell'episodio di Deidamia...).
Quanto al suo legame con Patroclo, esso non può stupire chiunque abbia familiarità con gli antichi costumi greci. Ecco le parole di Apollodoro a questo proposito (Biblioteca III 13, 8 passim):
"Achille era anche accompagnato da Patroclo, il figlio di Menezio... che diviene l'amato d'Achille."

Le cose si complicano molto a proposito di un altro amore omosessuale, di cui ci parla in modo del tutto oscuro, come di consueto, Licofrone (Alessandra, 307-8). Il suo scoliaste e molto più tardi Servio sono invece chiarissimi:
"Ahimé, piango anche il tuo candido fiore, o lioncello, bella gioia dei tuoi parenti!"
Scholium ad locum
"Achille rapì Troïlo e poi lo possedette nel tempio di Apollo. O forse lo attirò con un dono e poi lo uccise."

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