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La Vita del buon vecchio Tom

Dopo poco si fece sera, il vento era più forte, batteva forte sulla schiena e sul viso del vecchio Tom. Oscillavano lievemente gli alberi, e gli uccelli pian piano si ritiravano nelle loro ruvide dimore. Come sempre anche quella sera c'era traffico per strada, tante macchine allineate ruggivano con tanti guidatori stanchi e pronti a colpire. Le case illuminate sembravano dare conforto a Tom, gli davano una sensazione piacevole e rigenerante, un senso di calma e di benessere. Tutti si ritiravano, il tempo passava velocemente, incominciava a fare freddo e dopo poco si accorse che stava anche iniziando a nevicare. Tom era un vecchio sulla sessantina o giù di li, senza amici, parenti, denaro, senza una casa, era un semplice barbone. Passava l'intera giornata camminando, fumando e contemplando attentamente gli occhi della gente indaffarata;lui invece non faceva niente, non aspettava nessuno e l'unico obbietivo era una birra o una buona sigaretta. Frequentava qualche bar ma non durava molto, infatti c'era sempre qualcuno pronto a trovare qualche scusa per scacciarlo;ma a lui poco importava, sorrideva, usciva e andava via. Dopo poco la neve imbiancò l'intera strada, il cappello di Tom era sempre più pesante, egli scosse via la neva, rimise il cappelo, e poi prosegui' la sua passegiata solitaria di fine giornata. Per Tom il passare del tempo non era importante, infatti era da sempre convinto che i minuti, le ore, i secondi fossero solo una grande invenzione e imposizione degli uomini, per questo motivo se ne infischiava e si lasciava andare alla notte. La notte forse gli piaceva anche più di contemplare i suoi simili, essa gli dava la possibilità di concentrasi meglio, di danzare serenamente con i suoi pensieri, di crearne dei nuovi e abbandonarsi profondamente alla vita. Passò un po' di tempo, Tom ne aveva fatta di strada dal mattino, si accorse che le sue vecchie gambe incominciavano a vacillare, era veramente stanco;così dopo una breve ricerca, anche con un po' di fortuna, riuscì a trovare un posticino adatto per poterci dormire con comodo. Assonato prese due coperte dalla sua vecchia amica borsa, si avvinghiò per bene al tessuto spugnoso, e poi sereno come un bambino vittorioso si abbandonò al sonno.
Questa era la vita del buon vecchio Tom, solo un squarcio di una semplice vita

 

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3 commenti:

  • Strato Cotugno il 17/06/2012 17:41
    Molte grazie per i consigli espressi nel commento
  • Traumer il 17/06/2012 11:33
    Niente da dire a parte alcuni errori di distrazione, ad esempio :
    Nella nona riga il nome Tom viene ripetuto creando una ripetizione fastidiosa.
    Nella undicesima riga hai scritto ''Una fiero e felice barone''
    Nella ventinovesima e nella trentesima riga hai fatto un'altra ripetizione con ''così''
    A parte queste piccole distrazioni niente da dire, scorre e le parole sono azzeccate.
  • Ellebi il 14/06/2012 00:12
    La vita dei barboni è tutt'altro che semplice, ne è una buona vita per la quasi totalità dei casi. Il tuo invece è comunque un buon racconto. Complimenti e saluti. Ellebi

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