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L'uomo che cercava risposte dal cielo

Basta saper volare, lo ripeteva continuamente in se, volare per
scappare via dal mondo, ma l'uomo non ha ali, se non il pensiero,
capace di planare oltre i confini dell'universo, l'infinito per
concepire ogni mistero del cielo.

Passava ore su uno scoglio in riva al mare con gli occhi rivolti ad
una nuvola, lo chiamavano l'uomo delle nuvole, il sognatore, perchè
sembrava vivere in un altra dimensione.
Forse era una verità, era un tipo strano, oserei dire misantropo.

Si racconta che chi ha perso tutto trascorre i giorni con lo sguardo
rivolto al sole e quel piglio austero di chi è sul punto di fare un
interrogatorio, ma trova difficoltà a cercarne le domande.
A volte lo chiamavano l'alieno, e forse lo era...

Tutto era iniziato quando lei era andata via, Graziella e i suoi
occhi scuri e profondi.
A volte sentiva che ci sarebbe affogato dentro.
Era un uomo solitario e niente aveva senso dopo che lei era partita.

Giovanni viveva di ossessioni e malattie immaginarie. Di notte aveva
incubi, presagi oscuri sul suo futuro.

Nel mezzo dell'oscurità si svegliava freddo, sudato, ansimante. Aveva
paura, paura della sua solitudine.

Graziella lo aveva amato di quell'amore pulito, spontaneo che non
chiedeva nulla in cambio se non amore, la loro era una storia
semplice di quelle quasi banali, di quelle che passano inosservate.
Importante solo per chi la stava vivendo.
Giovanni non viveva più nulla se non il cielo dopo che Graziella era
andata via.

Del resto lei era una tipa particolare, una vagabonda e una notte era
partita, così di punto in bianco senza avvertire, lasciandolo solo con
le sue ossessioni, un biglietto sul comodino con segni incerti e una
grafia infantile - ADDIO.

Dapprima aveva cercato di farsene una ragione, aveva valutato ogni
prospettiva futura, ma niente valeva Graziella e la sua vita con lei,
i suoi giorni felici.

Ossessionato da quei ricordi di punto in bianco, aveva mollato ogni
cosa, la sua casa mediocre, la vita vuota, i piatti da lavare

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4 commenti:

  • francesco gallina il 21/06/2007 09:02
    A me è sembrato ben scritto. il protagonista Non mi è parso animato da cattive intenzioni.
  • Mauro Bianco il 20/03/2007 18:58
    Non credo che il nostro eroe sia un “vecchio porco”, è un anima sola che ha trovato un altra anima smarrita. Gli ha dimostrato gentilezza e bontà, trattandola da essere umano e non da “carne da compre”. I sentimenti hanno un valore immenso per chi non ha nulla, forse per questo loro riescono ad amare in maniera più intenso di noi. Ho trovato l’opera splendida, scritta con eleganza e la giusta cadenza, svelata con un tocco delicato e beffardo come la vita può essere.
  • Franco Limbardi il 17/03/2007 20:04
    Il racconto è veramente bello e non ci trovo nulla di ambiguo, bravissima

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