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Solo un momento

Spesso dimentichiamo quello che abbiamo e allora è lui che ci viene a chiamare, esci... ho voglia di parlare, facciamo due passi insieme... solo un momento.
Spesso ci ritroviamo tutti nello stesso posto a fare le stesse cose, gli acquisti il sabato, dal dottore il lunedì, e il mare nei week end... com'è bello fino a giovedì, e durante la settimana i negozi sono vuoti, dal dottore gli altri giorni si sta meno male...
E mentre tutti vanno al mare, che tanto è lì che non scappa, oggi seguo il mio istinto e lo tradisco con la pace... ho un fiuto particolare per la solitudine e faccio il contrario di quello che la globalizzazione così in voga mi chiede, il mare d'inverno è un irresistibile richiamo... ma oggi no campi arati, cieli sconfinati, case abbandonate, sentieri di ortiche... le scontrose Cesane, altra faccia di questa nostra terra che si tuffa nel mare, morde l'asfalto e le fabbriche e risale la collina... dalla Panoramica S. Bartolo che da la mano alla Romagna alla Panoramica Ardizio che dialoga con Fano... torno verso sui miei passi a cui spesso mi aggrappo quando mi guardo indietro.
Le Cesane hanno lo stesso volto da sempre, selvagge a differenza della Panoramica S. Bartolo che lo vuole essere, ma forse in apparenza, un po' come chi va dal parrucchiere ma dice di essere naturale, forse perché lo sa di esser bella e inseguita da tutti a piedi o in moto, qui cambia anche l'accento la zeta qui diventa un sibilo come la biscia che attraversa la strada, la ruga della fatica nei campi appena arati, l'asprezza di un cuore costretto ad emigrare, la dolcezza di una mamma che ti aspetta con le tagliatelle pronte, la grandezza di Dio che dall'alto abbraccia il mondo, a volte il vento quassù sembra una preghiera. Parla con gli alberi e poi rincorre l'eco nella vallata e fa due passi giù fino a Fossombrone.
Quello che non riesci a cogliere dal terreno aspro, forse qualche fungo quando piove, qualche frutto selvatico dai rovi aggrappati agli antichi muri di quel che resta di una casa in pietra, lo coglie la vista e il cuore e ti entra dentro fino quasi a fare male, la pace.
La respiri, la tocchi, la vedi, la insegui, interrotta ogni tanto dal rumore di qualche avventore come me che viene a trovarla, a disturbarla... ma lei è lì che con la solita pazienza aspetta di essere respirata da noi... turisti della pace in cerca di noi stessi... vorrei perdermi quassù... lasciare il chiasso della riviera e tutto il resto alle spalle... magari un pc per restare collegata al mondo.
La baita... ha la stessa faccia da sempre, un po invecchiata, ma ti sorride e ti invita a mangiare una fagiolata... non strana dice... quassù la stranezza non la conoscono... ma nostrana...
Rincorro voci di un bambino il mio passato, inciampo in un ricordo, raccolgo un cuore, cerco dietro la curva quel viso che mi manca, quella mano a cui offrivo margherite, quel passo sicuro che calpestava le ortiche e mi insegnava a camminare tra i sentieri di questo mondo, i daini che mangiavano dalle mani, ma qui è già arrivato domani... anche se in apparenza non sembra cambiato...
Quante volte ci sono tornata anche da lontano, ma non c'è mai troppo tempo... passato... ma è già ora di tornare, mi sorridono i pini secchi, le stoppie, i cespugli di more, la voce del vento ed un momento che fugge dietro al finestrino.
SOLO UN MOMENTO CHE DIVENTA UNA VITA ED UNA VITA CHE DIVENTA ETERNITA'... PER CHI HA UN MOMENTO PER POTERLO COGLIERE E RESPIRARE...

 

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2 recensioni:

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  • Antonio Garganese il 29/08/2012 07:58
    Mentre tutti si stendono al sole della riviera romagnola, tu svolti verso i sapori e le bellezze nascoste delle Marche in generale, e del pesarese in particolare, perdendoti nei tuoi ricordi: originale e controcorrente. Bravissima.
  • Rocco Michele LETTINI il 29/08/2012 07:46
    Effluvio di fanciullei momenti... che ognuno rimpiange...
    LA MIA LODE LAURA... UN TENERA RIFLESSIONE

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