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Pensieri stonati 2

Ed anche questa notte sta per arrivar a metà, volgendo lo sguardo al penultimo giorno di settembre. Cicale che cantano a tempo accelerato, portano con se le ultime note d'un estate che legalmente è già finita, ma la calura di questi giorni tende a raffigurarla come un artiglio aggrappato ad una parete di fragile tufo.
Si lascia assaporare la pesantezza della malinconia e del costante gioco programmatico che s'incatena ad una sorta di meccanismo sul passare dei giorni. Disperatamente ne cerca sul calendario quelli di un colore diverso, sperando così di riuscire a spezzare anche solo per un paio d'ore la dentatura ad incastro della monotonia di sapere cosa farai.
La cosa che mi ha fatto riflettere, è come s'insinua la mediocrità degli attimi, la paragonerei alle ruote di un'autobus di linea. Si consumano sempre alla stessa maniera. L'unico modo che hanno di sfuggire alla pressione dell'usura è sperare che salgano meno persone. Quello di toccare qualcosa di diverso è desiderare che vi sia una buca nuova sul loro sentiero. Quello di sentire una cosa nuova è l'auspicio che arrivi la pioggia.
Se il sudore fosse piombo e la voce lastra di vetro, il rischio di farsi male risulterebbe pesante come un cappotto bagnato e affilato come un foglio di carta.
La paura non è rappresentata dal suo significato, ma dal significato che noi stessi diamo ad essa.

 

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7 commenti     3 recensioni    

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3 recensioni:

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  • rescaldani franco il 18/10/2012 22:47
    Non ho parole mi restano due mani per applaudirti. Un incanto.
  • Anonimo il 30/09/2012 15:42
    il pensiero qui espresso potrebbe apparire un po' contorto- nel senso di difficile da seguire- perchè tema molto importante e profondo, ma tu, credimi, sei stata tanto tanto brava a renderne l'idea!
  • Rocco Michele LETTINI il 29/09/2012 07:22
    FANTASTICO... IN UNA CHIUSA CHE FUNGE DA SUBLIM AFORISMA...
    LA MIA LODE TERRY

7 commenti:

  • viktor il 16/10/2012 18:28
    Riflessione profonda. Di quelle che ti fanno fermare a riflettere. Ed è un bene che ciò accada. Grazie, Teresa, di permettercelo. Una sola cosa non ho capito: perché parli di mediocrità degli attimi? Gli attimi non sono mediocri, né tantomeno trionfali o disperati. Gli attimi sono attimi. Nient'altro. A renderli mediocri siamo noi con la nostra mediocrità. A renderli felici siamo noi con il nostro amore. A renderli disperati siamo noi arrendendoci ogni volta. Ma gli attimi sono attimi... null'altro. E le buche a volte le incontri a volte ci finisci dentro senza accorgertene. E dopo la pioggia c'è sempre il sole e dopo il sole c'è sempre la pioggia... ma non è mai la stessa pioggia. Baci!
  • mauri huis il 04/10/2012 06:55
    Noia sottile e bisogno di evasione, di libertò, anche d'avventura in questa tua bellissima riflessione. Scritta davvero bene mi è piaciuta molto. Complimenti Teresa.
  • laura marchetti il 30/09/2012 21:41
    stupenda nel tuo modo di pensare e di esporre...
  • Don Pompeo Mongiello il 30/09/2012 09:36
    Un plauso dovuto per questo tuo tanto tanto bello!
  • Anonimo il 29/09/2012 17:54
    stupendo scritto Terry ogni rigo è da conservare... belle meratore... un bacio affettuoso sorè
  • Vincenzo Capitanucci il 29/09/2012 11:01
    La voce è una lastra di vetro... e molte volte va in frantumi...
    Pensieri stonati.. non direi... Brava Teresa... le cicale ormai cantano a ritmo accelerato... chissà se le formichine apriranno le loro dispense...
    mentre una goccia di piombo cala sul mondo...
    paura un'aura... di speranza o di terrore... aleggia... a vous de choisir..
  • loretta margherita citarei il 29/09/2012 03:58
    BELLO E SUGGGESTIVO, COMPLIMENTI TERESA

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