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Vacanze rumene

Abbandonati per l'ennesima volta gli studi universitari, il Tannino si cimentò nella ricerca di un'occupazione definitiva; durante quest'affannosa impresa incontrò diverse opportunità, una delle quali consisteva nella vendita a domicilio d'enciclopedie per ragazzi, in alternativa alla quale poteva proporre agli occasionali clienti una meno impegnativa Bibbia a fumetti.
Dopo un breve periodo di formazione fu lanciato sul mercato, ma le prime difficoltà legate all'innata timidezza ed alle scarse motivazioni che lo animavano non tardarono a palesarsi.
Vagò per un intero pomeriggio alla ricerca di un portone, di un numero civico, di un cognome che lo ispirasse; era stato fornito di un elenco di nomi di bambini legati ad un indirizzo, dove secondo le teorie del marketing avrebbe agevolmente trovato clienti da soddisfare, come se bastasse un foglio di carta per fare di una vendita " porta a porta" una missione umanitaria.
La serata volgeva al termine e l'anomalo venditore intendeva concluderla, se non con una vendita almeno con una visita a domicilio, il timido individuò l'obiettivo da colpire in una casa relativamente isolata, dove secondo le preziose indicazioni fornitegli, avrebbe dovuto abitare un bambino.
S'infuse coraggio e suonò il campanello, come da copione chiese se il bimbo fosse in casa, a seguito della risposta affermativa agì come gli era stato impartito, passando, dopo la presentazione di rito, alla fondamentale fase della socializzazione.
La signora che apparve agli occhi del Tannino, mostrava un aspetto non più giovanile e decisamente la vestaglia e le ciabatte con le quali si presentò non l'aiutavano a nasconderlo, quindi scartando l'ipotesi che si trattasse della madre di una così giovane creatura, pensò bene di domandarle se avesse avuto il piacere di parlare con la nonna.
Ancora prima di terminare la frase, comprese l'entità della gaffe alla quale era andato incontro, la donna sollevò le spalle e rivelò al paralizzato Tannino il proprio status di madre, consolandolo comunque, comunicandogli che non era stato il primo a scambiarla per la nonna.
L'imbarazzo fu rotto dal provvidenziale squillo del telefono, ma anche dalla cornetta non giunsero segnali incoraggianti per il venditore.
Dall'altra parte del filo si trovava un parente della signora che evidentemente aveva assistito al vagare nervoso del Tannino nella zona e dopo averlo visto entrare in casa della consanguinea, preoccupato la chiamò per sincerarsi delle intenzioni dell'estraneo: ricevute le informazioni adeguate, per bocca della stessa lo invitò a lasciare con sollecitudine l'abitazione.
L'inesperto ormai rosso in volto e completamente sudato, colse al volo il deciso invito e scusandosi lasciò in fretta l'abitazione.
La penosa esperienza risultò sufficiente per convincere il Tannino della sua inidoneità a tale lavoro, la sfrontatezza e la cattiveria necessaria per concludere le vendite, non figuravano nel suo repertorio e del resto non si sarebbe mai vestito di panni che non gli appartenevano.

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2 commenti:

  • Anonimo il 20/01/2015 22:56
    molto bello, scritto in maniera scorrevole, per nulla scontato. complimenti per lo stile
  • loretta margherita citarei il 04/11/2012 19:52
    bel racconto apprezzato

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