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L'incredibile vita di Mr. Pollux

Fino all'attimo prima del suo concepimento erano già nate, intorno a quel bambino, grandissime aspettative.
La gente sapeva che il piccolo Pollux presto sarebbe cresciuto e che la sua vita sarebbe stata un susseguirsi di successi. Come gli si poteva dare torto? Troppo bello ed intelligente per non poter arrivare ovunque avesse voluto.
Crescendo in questa condizione esistenziale anche lo stesso Pollux, una volta raggiunta la piena cognizione di se stesso, iniziò a formulare il proprio pensiero in proposito.
"Troppo bello ed intelligente" si ripeteva spesso.
Così gli capitava di pensare che forse la gente non sbagliava. Forse la sua esistenza poteva veramente avere un peso nel corso dell'intrecciarsi della trama del tempo. Forse il Karma aveva deciso di affidargli un ruolo di primo piano. Un prescelto. Come Alessandro Magno il grande unificatore di mondi.
"Troppo bello ed intelligente" si ripeteva Mr. Pollux nelle notti passate a riflettere riguardo alla propria esistenza e alle esistenze di mille altri se passati e futuri. Fino quasi a convincersi della propria grandezza. E nessuno osava dargli del pazzo ogni qual volta si perdeva in uno dei suoi deliri di onnipotenza. Come gli si poteva dare del pazzo?
Troppo bello ed intelligente.
Ma pur sempre un uomo.

Una mattina, mentre usciva di casa per comprare le sigarette, Mr. Pollux scivolò su un gradino, gelato dal freddo della sera precedente, e, sbattendo la testa contro il marciapiede, morì.



Gli esseri umani cercheranno una morale.
Ma non è dato agli uomini sapere quale percorso imboccherà l'inarrestabile svolgersi del caos.

 

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3 commenti     2 recensioni    

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2 recensioni:

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  • stella luce il 30/05/2013 07:00
    un breve racconto, a cui a differenza di altri commenti io trovo come Rocco, di acuta riflessione. Certo non sono una grande autrice, ma queste tue parole mi portano appunto a pensare alla caducità della vita. Crediamo di essere onnipotenti, di essere perfetti e destinati a tutto e poi... una banalissima cosa ci può far cadere tutto. Penso, che sia giusto, avere una grande stima di sè stessi, ma senza pensare che le cose ci arrivino senza fare nulla. Bel racconto
  • Rocco Michele LETTINI il 26/05/2013 15:22
    Sequela scorrevole non mancante d'acuta riflessione...

3 commenti:

  • Golem il 27/05/2013 18:34
    Alla fine della breve storia, poichè breve ed insensata fù la vita di quest' uomo che si era convinto delle proprie illusorie possibilità vivendo senza motivo alcuno come un predestinato, c'è una frase che conclude il racconto. Pensavo rendesse chiaro il concetto.
  • augusta il 27/05/2013 16:30
    ottimo charles ne convengo con lei... e mi scuso con alessandro.. 1 beso...
  • Anonimo il 27/05/2013 14:33
    No, mi spiace, nutro diversi dubbi su questo brano. E non mi riferisco alla forma, che in genere è quella sulla quale mi soffermo con più insistenza. Oddio, non è scritto male ma è anche di una brevità tale da non creare problemi di sorta ad un componimento in prosa... tuttavia diciamo che si evince di primo acchito che la stesura di una narrazione non deve essere il suo problema.
    Piuttosto quello che vuol dire, cioè il contenuto, è poco chiaro.
    Mi spiego: Pollux è stato scelto con riferimento alla stella, Polluce?
    E poi, lei parla di karma come se fosse una persona, o un Dio... mah, non è il mio campo ma la frase "Forse il Karma aveva deciso di affidargli un ruolo di primo piano."...è incomprensibile.
    Altra cosa: La gente sapeva che il piccolo Pollux presto sarebbe cresciuto... cos'è, la scoperta dell'acqua calda? Gli altri neonati cosa fanno... mi perdoni davvero.
    E poi quel finale... farlo morire così, banalmente, per dimostrare cosa, poi. No, caro nuovo autore, lei non s'è fatto capire. Lei ha qualcosa da dire e non c'è riuscito, mi creda.
    Sì, si intuisce qualcosa... ma pare quasi lei non abbia trovato la forza o l'abilità di estendere la trattazione esistenziale di un presunto prescelto o di un bello e intelligente pseudo-predestinato fino alle sue estreme conseguenze. Non mi dica che ha problemi di questo tipo, simili o opposti che siano.
    Ergo la mia analisi così si conclude: toccata e fuga di un argomento esistenziale, ovvero come si getta il sasso nello stagno ritirando e nascondendo la mano che l'ha lanciato. Senza acrimonia alcuna... un saluto.

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