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Passato presente lato B

Lino, è un barbone travestito. Questo, il suo modo originale per festeggiare il carnevale. È davanti ad una slot machine, spinge ripetutamente dei pulsanti per l'emozione delle combinazioni. Le ruote si fermano, il tris è sotto i suoi occhi... Inizia a piangere...


È irritato dalle fialette puzzolenti che il figlio Claudio annoiato, ha rotto sulla slot. Il bambino è stufo e ripete continuamente di voler andare via, <sei un bugiardo, mi avevi promesso che giocavi solo 5 minuti ed invece è più di un'ora che stiamo qui dentro>. Ma la malattia del gioco, fa perdere la dignità a tutti. E, nonostante l'occhi lucidi e gonfi, continua imperterrito.


Ha lo sguardo fisso al gioco, quando dalla giacca estrae una moneta. Suggerisce a Claudio di acquistare la pallina con la sorpresa dentro. <Sono proprio i Geco jack, la collezione che stai facendo>. Il figlio prende la moneta e si dirige verso la macchinetta. Con eccitazione, inserisce i soldi, gira la manopola e ritira la pallina.


Torna dal papà, e chiede a lui di aprirla perché non ci riesce. Il papà non risponde, è assente, è preso dal gioco, fa attendere Claudio più del dovuto, fino a che, ad alta voce. <Allora... papà, è vero che sei bugiardo. Aspetta, aspetta, ma nemmeno mi ascolti>.


Lino, molla una mano dai pulsanti della slot, e continuando a guardare i tris, prende la pallina da Claudio e prova ad aprirla. Ma non ci riesce. <Doveva capitare proprio a te questa pallina>. Esclama Lino. E come si fa con le noci, decide di metterla in bocca e schiacciarla con i denti.


Appena in tempo di posizionarla e trattenerla con le labbra, che subisce un colpo dietro la schiena da un vero barbone, che sta scappando per aver rubato un portafogli, e gliela fa ingoiare. Rimane senza fiato, questa volta è costretto a mollare la slot, è spaventato per l'apnea forzata, si aggrappa proprio a costui e inizia una specie di lotta nella speranza di riprendere fiato.

Il padrone della sala giochi, infastidito dalla presenza di barboni, che oltretutto litigano, si avvicina e li scaraventa fuori dal locale, facendoli cadere sul marciapiede antistante. Era proprio, quello che serviva a Lino, per permettergli di iniziare a respirare di nuovo.


Il caso vuole, che in quel momento passa una pattuglia di polizia, e vedendo i due barboni a terra si ferma. Gli agenti chiedono loro i documenti. Lino non trovando il suo portafogli in tasca, cerca a terra convinto di averlo perso nella caduta. Infatti è li e lo raccoglie. Ignaro però, del fatto che il portafoglio non è suo, ma del barbone ladro.

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1 recensioni:

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  • stella luce il 01/06/2013 10:06
    Col lato B si conclude il racconto. Anche questo denso di malattie attualu, il gioco, le disattenzioni verso i figli a cui diamo una mobeta x essere lasciati in pace, la mancanza di rispetto verso che davvero vive da barbone, usando un dolore come abito di carnevale.
    Dovrebbe far sorridere viste le peripezie di Lino, invece fa riflettere moltissimo.

1 commenti:

  • Anonimo il 05/06/2013 13:29
    Un modo piacevole e originale per far riflettere senza annoiare. Complimenti, veramente apprezzato.

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