Che atmosfera quella del Cinema Sotto le Stelle...
Le sedie accomodate a semicerchio sul cortile interno di una scuola, il proiettore nascosto dietro una grossa tenda di velluto polverosa, un tavolo apparecchiato con una tovaglia a quadri che servirà per l'intervallo...
Già, perché al Cinema Sotto le Stelle di questo piccolo paese medioevale, si usa ancora fare l'intervallo tra il primo e il secondo tempo del film.
Magico. Non esiste tempo, non esiste fretta, esiste un solo orario..."Spettacolo unico ore 21, 30"
Che poi non sono mai le 21, 30 ma tanto che importa, fa caldo, il cielo è stellato, nessuno ha fretta di tornare a casa. Per assurdo puoi anche entrare in ritardo.
Per assurdo - ovvio.
Nel biglietto non c'è scritto, come in quello dei multisala : "ingresso consentito fino a... minuti prima dell'inizio dello spettacolo"
Qui no, qui entri quando ti pare, possibilmente prima dell'inizio, ma se proprio non ce la fai, puoi entrare quando vuoi che nessuno ti dice nulla. Al contrario dei multisala, invece, qui nessuno getta carte per terra o residui di pop-corn, non lascia cannucce e bicchieri semivuoti in giro. Al Cinema sotto le stelle sono tutti estremamente educati. Perché tutti, anche solo di vista, si conoscono.
È quasi sempre pieno, indipendentemente da che film ci sia. Che poi sono film selezionati, dietro ci sono una o più persone che mesi prima acquistano "titoli" che non necessariamente abbiano ottenuto il miglior indice di gradimento durante l'inverno. Le statistiche qui si fanno col buon gusto, non con la proporzione "numeri - euro".
È proprio bello il Cinema sotto le stelle. Che pare ci sian le stelle anche quando, seppur raramente, il cielo è coperto.
Sarà che a questo a cinema ci siamo andati insieme, io e te, per la prima volta, muniti dell'entusiasmo di due adolescenti, spinti da un sentimento nuovo e fresco che mai avremmo pensato di rivivere, perché erroneamente convinti di aver seppellito definitivamente sotto ceneri infeconde il sentimento dell'amore.
Che quello è come un virus. Sembra debellato ma resta latente dentro di noi per esplodere, contrariamente ai veri virus, quando le difese emotive toccano l'apice.
Io sono emozionata. Neanche mi sono interessata di cosa tratti questo film.
Mi basta sentire le tue mani nelle mie, mi bastano i tuoi sguardi, mi basta sapere che ci sei. Non so se questo calore provenga dalla temperatura tipicamente estiva o dalla tua vicinanza.
Non so se questo profumo che percepisco è il profumo inebriante dei tigli che ci circondano o se è il tuo odore o ancora quello degli aromi che provengono dal bar arrangiato alla meno peggio sopra la tovaglia a quadri. Forse è una miscela di tutti questi odori. Il film scorre bene, è piacevole.
Tu mi sussurri commenti e sensazioni e nel farlo mi sfiori delicatamente la guancia con le tue labbra.
Lo spettacolo sta arrivando alla fine e sopra un'immagine da sogno cadono le note di "Eternità".
Che a quel punto è come quando fai un dosso, o sali sulle montagne russe.
Senti lo stomaco sobbalzare e poi ricadere giù.
Senti una doccia gelida o bollente di felicità.
Sento la tua mano stringere più forte la mia e parlare un linguaggio muto e chiaro.
Le note del brano ci si attaccano addosso. Intorno non c'è più niente e nessuno.
Solo un cielo stellato, solo la musica e questo nuovo amore che non so se sarà per l'"eternità", so solo che in questo momento potrei morire di te.