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Menti giudicanti

Le sentenze devono appartenere unicamente alla saggezza delle prove inconfutabili e mai interpretate tramite ipotesi di pensiero utilizzate poi come assoluta verifica degli indizi.
Le sentenze quindi debbono essere strumenti intelligenti di menti giudicanti che tengono in considerazione solo la veridicità delle testimonianze e delle prove e al di fuori di ogni proprio astratto ragionamento e convinzione personale!
Ogni sentenza, a seconda come i casi vengono analizzati, può apparire pertanto distratta o oculata nel suo messaggio virtuoso di giustizia.
Le sentenze essendo espresse da uomini uguali a tutti gli altri sono soggette ad essere anche a volte improprie poiché "errare humanum est." Pertanto sentenze possono creare vittime quando condanne non risultano suffragate da concreti riscontri.
Qualunque sentenza è la sintesi della coscienza equilibrata di ogni giudice.

Le sentenze devono essere rispettate sempre, soprattutto però dove la giustizia sposa fedele l'assoluta e incontestabile verità!

 

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8 commenti     3 recensioni    

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3 recensioni:

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  • Rocco Michele LETTINI il 15/08/2013 11:16
    PIU' CHE UN RACCONTO... È UN MIRABILE AFORISMA DI SAGGEZZA...
    IL MIO ELOGIO

8 commenti:

  • Anonimo il 20/08/2013 11:52
    Se permette, Katy. Io, nel rispetto della buona educazione, commento un po' quello che mi pare. Grazie.
  • Anonimo il 19/08/2013 22:07
    Mi trovo d'accordo, solo in parte, con la Giara. Anche perché, di
    commenti con irripetibili insulti conditi di ogni volgarità, almeno
    qua sotto, non ne vedo, eccetto le farneticazioni di una certa Cristina Zingaretti, oggi anonima.
    Sul sito, essendo appena entrata, non saprei.
    Però, se mi consente di essere sincera, non condivido il suo modo di fare, di lasciare commenti e recensioni alla pollicino. Lungi da me l'idea che lo stia facendo per acquisire punteggi per la pubblicazione o per avere visibilità.
    Sono addolorata per essere stata così esplicita, anche perché conobbi già, in passato, con la quale ebbi a che fare, una certa Giara, o Giaira, o Anforina Rossi, adesso non mi sovviene con esattezza, credo fosse di Benevento e mi dispiacerebbe se fosse la stessa persona o una sua parente.
  • Anonimo il 18/08/2013 09:59
    scusi l'errore. Un quesito..
  • Anonimo il 16/08/2013 18:02
    Charles. Volevo salutarla. C'è una pazza che mi sta perseguitando ed io ho paura di certa gente e qui nessuno fa niente... Ne ne torno da dove sono venuta.. Me ne vado ad Ostia a rinfrescarmi. Questo è un casino. Non è un sito web. Lascio i saluti, per la mia breve esperienza dapprima come visitatrice e da tre giorni da utente, a lei, Augusta e Vera Lezzi. Mi spiace ma io avevo voglia di leggere e commentare qualche racconto. Sono successe più cose qui sopra in tre giorni che in 48 anni di vita. Mi ero fatta un'idea perchè da tempo visito il sito dall'esterno ma non credevo che gli attacchi fossero sferrati a caso. Mi hanno massacrata. Io sono su Facebook e comunque seguirò le recensioni dall'esterno e tornerò solo nel caso che troviate il modo di creare un'ambiente vivibile. Tante belle cose. Catia.
  • Ellebi il 16/08/2013 00:46
    Tutto questo aforisma è condivisibile, dovrebbe però terminare con "Le sentenze devono essere rispettate sempre" e poi basta, poiché le sentenze producono una verità giudiziaria che non è esattamente la "verità". Complimenti e saluti.
  • Anonimo il 15/08/2013 22:43
    fur cognoscit furem, lupus lupum
  • Anonimo il 15/08/2013 22:10
    Ottima riflessione, ma la giustizia è come un elastico che si tende da ambo le parti.

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