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L'Incubo

Sdraiato su un lettino, davanti ad uno psichiatra, Marco comincia a parlare.
<<Vorrei parlarle di un sogno o meglio, di un incubo, che ho fatto.>>
Lo psichiatra prende il suo blocchetto e la sua penna, appoggia il blocchetto sulle ginocchia e ape la penna.
<<Parli pure.>>
<<Ho sognato che esisteva un mondo dove le persone, o meglio, la maggior parte di loro, pensavano solo a se stesse. In questo mondo non esisteva l'altruismo, sembrava che nessuno volesse aiutare nessun altro. C'erano i governi che pensavano solo a se stessi, per esempio. E le forze dell'ordine che abusavano del loro potere. Non era possibile fare scioperi altrimenti perdevi il lavoro, e un incalzante crisi avanzava di più. E mentre le persone ricche diventavano ancora più ricche con investimenti sulle case e sulle automobili, le persone comuni perdevano sempre più soldi. In questo mondo, i bambini venivano rapiti da uomini senza volto, che gli vendevano a mercati neri. Trovare un lavoro era impossibile e anche la possibilità di farsi un famiglia, remota. In questo mondo le persone per poter essere felici dovevano comprare la loro allegria, con spese di oggetti inutili e superflui. I telegiornali erano censurati, gli unici programmi che le persone potevano vedere erano inutili talk show sulla politica, dove uno o più politici si davano contro in diretta televisiva. Il divertimento era un illusione. I ragazzi, la sera uscivano per andare in discoteca e... stare insieme. Ma come si può, secondo lei, stare insieme in un luogo dove la musica spacca i timpani e non puoi scambiare neanche una parola? Credo che le amicizie fossero fittizie, almeno, la maggior parte. E gli amori fossero innaturali dato che quando un ragazzo faceva una stupidaggine, al posto di assumersi le sue responsabilità, prendeva il primo treno o autobus per scappare lontano dal problema. Ragazze di16 anni incinte, ragazzi che a causa di pirati della strada rimanevano sdraiati sull'asfalto freddo della notte. Guerre inutili per un paese che culturalmente vale di più di quello che la sua terra possiede. Ma nessuno, in questo mondo, guardava alla cultura. La letteratura e l'arte erano state sostituite da computer e musica digitale priva di anima. Ma lo sa qual'è stata la cosa peggiore dottore?>>
Lo psichiatra smette di scrivere sul suo blocco. <<No. Quale?>>
Marco si solleva dal lettino. <<Che non stavo sognando.>>

 

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2 commenti:

  • Anonimo il 22/09/2013 15:19
    infatti... non era un sogno ma la cruda realtà... bravo mi piace come scrivi...
  • stella luce il 21/09/2013 22:35
    purtroppo non è un sogno ma la terribile realtà di un mondo che ogni giorno di più sta trasformando le persone in essere privi di anima e di interessi veri... bravo

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