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Mani sconosciute

Lo sguardo alzato... il cuore batte a mille.. una goccia scende piano piano dalla fronte sul collo... fa caldo. Un movimento lento.. stringi la mano.. forte forte.. quel pezzo del vestito.. senti un forte dolore nello stomaco, gridi. Le gocce sono ora pioggia... ti senti inondata.. vuoi scappare.. perché ora il caldo si è trasformato in freddo... un freddo gelido che ti entra nelle ossa.. nel cuore... nell'anima. Ma la strada è lunga e non c'è nulla per poterti proteggere. È durato poco quel momento di pace che però ti faceva sentire cosi pesante, cosi confusa.. in attesa.. di tornare alla normalità . Perché niente di tutto ciò era reale.. era tutto senza senso e non era davvero quel che sembrava di essere. Non ti rimane altro che correre, verso quel qualcosa che difficile capirai cosa sarà .. è tutto nella tua testa. Ma corri verso quel che pensi sia libertà, verso quella porta che salverà tutti i tuoi pensieri, quei mostri che ti seguono verso la loro redenzione.. perdere tutto per un po' di pace.. E ti senti come responsabile di tenere chiusi questi mostri... Di tutti quei mostri che ti stano invadendo piano piano i pensieri.. e senti il loro potere.. come una scossa.. ti scorre nelle vene e ti danno l'impressione di essere potente.. immortale. La lasci scorrere senza fare niente perché non porterebbe a nulla.. tu non vuoi quel che non sia tuo... e quei mostri non li vuoi.. non ti appartengono e tu non appartieni a loro... Cosi che continui a correre... Intorno a te nebbia, nebbia e pioggia.. ti fermi, non c'è niente, non c'è nessuno.. sola.. senti intorno a te le urla.. fa paura.. il tuo respiro diventa pesante.. la tosse.. cadi sulle ginocchia... guardi davanti a te.. nella nebbia si sentono dei passi.. piano piano si avvicinano.. senti una mano sulla spalla.. un'altra sull'altra spalla... c'è più d'una persona.. ti aiutano ad alzarti e ti senti svenire.. senti tutte quelle mani addosso a te.. ti fanno paura ma non riesci a reagire, non riesci ad aprire gli occhi... nemmeno quell'oscuro potere nelle vene senti più ... come se tutta questa nebbia te l'avesse succhiato senza nemmeno accorgerti... Ti senti trasportata.. senti ancora la pioggia fredda cadendo sul tuo corpo come mille aghi che ti pungono la pelle.. ma piano piano ti abitui finché non senti più nulla... non riesci a parlare.. non riesci a far uscir fuori nessun suono... Ti lasci trasportare.. verso lo sconosciuto da mani sconosciute... ti lasci portare verso quel qualcosa.. che magari potrebbe farti compagnia.. e ti chiedi ora.. dov'è la tua testa.. chiudi gli occhi.. e pensi.. pensi a quel sogno che facevi sempre... alla tua visione di libertà.. a quella casa sul lago... a quel che credevi che sarebbe stata la tua meta, a quel letto caldo.. al camino dentro al quale avresti buttato la legna.. a quell'odore di caldo... E piano piano... ti senti finalmente a casa...

 

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2 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • clem ros il 25/10/2013 17:06
    sensazioni di donna. Strano non tutte ammettono certi trasporti. Sentirle raccontare da una donna, certe sensazioni, rivivono in maniera molto più intensa rispetto a quello di un uomo, accusato spesso, di fare animalesco.
    Brava.

2 commenti:

  • marina il 14/07/2014 19:03
    Penso che nel racconto siano stati usati troppi puntini di sospensione, e la sensazione e' di continua interruzionee non di pausa o di suspense, la trama e' buona, il finale ci fa rilassare dopo aver vissuto l'incubo.
  • Paola il 09/07/2014 22:30
    Complimenti per questa sensazione che hai voluto inscenare.
    Quei puntini di sospensione però distraggono l'attenzione forse, ma é solo una mia opinione, continua così.

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