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Il disegno

C'era una volta un bambino che andava a scuola. L'insegnante di disegno diede un titolo da svolgere alla classe: il carnevale.
I bambini si impegnarono al meglio, ognuno fece il suo disegno ed anche lui lo fece. L'insegnante guardando i disegni dei bambini scelse il suo come il più carino, ma anche perchè, tra tutti era quello diverso, originale.
Il bambino ne fu molto contento e se ne ricordò l'anno dopo, quando l'insegnante diede di nuovo il titolo, lo stesso: il carnevale.
Anche stavolta la classe svolse il compito. Il bambino fece di nuovo quel bel disegno che lo aveva fatto primeggiare l'anno precedente. L'insegnante stavolta, pur riconoscendo la fattura di pregio ed i colori lo ritenne nella media, e scelse il disegno di un altro alunno.
Il bambino ci rimase un po' male. Ma perchè un disegno più curato, con la stessa fattura del primo, era stato valutato meno?
Ci rimase male, certo, ma l'anno dopo, alla riproposizione dello stesso tema, rispose con l'ennesimo disegno con le maschere e i coriandoli, come gli altri due.
L'insegnante, stavolta, lo valutò in maniera pessima, tra i peggiori. Allora il bambino chiese spiegazioni della valutazione dei tre disegni simili tra loro.
L'insegnate gli rispose che nel tempo si sarebbe aspettata qualcosa di diverso, era diventato più grande, mentre lui, solo per non rischiare, aveva riproposto la stessa cosa per tre anni.
Se il primo anno il disegno era originale, il secondo era banale il terzo, poi, era ripetitivo.
Quello che sorprende prima, se riproposto, stanca e poi annoia.
Impararlo con un disegno, da bambini, fu importante per lui.

 

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4 commenti     3 recensioni    

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3 recensioni:

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  • stella luce il 28/11/2013 13:11
    Una favola che ci insegna a vivere. La paura spesso ci tiene fermi a quello che ci riuesce meglio, ma appunto la vita muta e anche noi con essa. Dobbiamo imparare a rinnovarci tenendo sempre la base del nostro disegno ma usando nuove "sfumature"... Molto bello come sempre
  • LIAN99 il 27/11/2013 13:34
    Davvero bello ed istruttivo questo raccontino, non solo per i bambini, ma soprattutto per gli adulti che sovente non aiutano i figli a crescere e ad evolversi - ed, a volte, non riescono essi stessi a crescere -. Nella Vita occorre maturare ed imparare ad affrontare responsabilità e rischi, accettando e tentando anche il "cambiamento". Anche se non è facile. Molto ben scritto ed apprezzato: per l'originalità del tema trattato e della morale che se ne ricava; per la limpidezza della prosa chiara e fluida, facilmente assimilabile pure dai bambini cui è diretto; per il gusto elegante del narrato.
  • Caterina Russotti il 27/11/2013 13:19
    Una gran lezione di vita in questo tuo bellissimo racconto scritto con vera maestria.. I miei complimenti..è sempre un piacere leggerti.

4 commenti:

  • Glauco Ballantini il 23/06/2014 14:12
    Credo che, anche prescindendo dal fatto di aver letto questo racconto, mio figlio abbia capito il messaggio. Dopo pochi mesi, appena in grado di scrivere da solo ha confezionato un racconto che implicitamente è la risposta positiva alla richiesta di originalità e creatività... "Lo specchio magico e dell'amore"
  • Glauco Ballantini il 28/11/2013 20:41
    Questa è per Alberto, per quando sarà grande augurandoli di non fare foto col "sorriso deficiente"...
  • Anonimo il 27/11/2013 16:26
    Molto significativo il tuo racconto.
    Facendo sempre le stesse cose o anche pensarle sempre le stesse cose, non "crescerai" mai.
    Mi è piaciuto molto. Bravo Glauco.
  • Anonimo il 27/11/2013 15:26
    Una favola molto pedagogica, e scritta bene, in modo sintetico e pur tuttavia completo. bravo Glauco, ricordo ancora la tua prima favola, pure quella molto bella. ciaociao

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