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Una storia... di tutti i giorni

La vita e... il suo racconto... spesso non più il racconto di una vita del nonno al nipotino, del papà al figlio... la fretta, il lavoro, la non-famiglia, la violenza, la rabbia, la solitudine, la malattia... tutto ti strappa dal mondo o ti appesantisce così tanto da confonderti con esso sotto i passi della folla distratta. Spesso iniziano e finiscono così le storie degli uomini, vittime o assassini, dei diversamente abili e dei diversamente sensibili. Battiti al vuoto nel loro petto, che per la gente intorno, non significano niente, idee geniali nella loro mente... che non hanno voce per farsi sentire... tremolio e sudore freddo alle mani... quando si vuole afferrare la vita che sembra fuggire via, ti intrappola in una "malattia" fisica o mentale che ti esilia dai tuoi contesti di sempre, dal lavoro, amici, hobby. Non sai come gridare, provi col cuore, nessuno ti sente, con la voce, nessuno capisce, con la stanchezza del corpo e delle palpebre eh... compassione o rabbia riesci a suscitare. Solo lei non ti abbandona, la malattia, ti sfida ogni giorno come se fosse il primo trascorso insieme, ti butta e... forse ti dà la forza di rialzarti... a volte ti dà voce solo per permetterti di chiedere ciò di cui hai bisogno, beni di prima necessità insomma, acqua, cibo, toilette... ma che rabbia quando hai magari semplicemente una ciglia nell'occhio, la lacrima scende, la mano non arriva a toglierla, ti prude la fronte, scende una goccia di sudore, compare affanno nel petto, la mano non arriva a grattarla... storie di tutti i giorni, agli angoli di una strada, a scuola, in un istituto... diversamente abile bene, ma non immaginano neanche gli spettatori quanta forza ci sia in quel corpo, quanta leggiadria in quello sguardo, quanta compassione per chi, dall'alto della tua carrozzina pensa che il disabile sia tu... non sa quanto poveri sono la sua vita e il suo cuore al confronto del tuo. Questo quando nella migliore delle ipotesi, la disabilità è evidente. Che guaio quando sei solo pazzo, un folle a cui la vita non ha dato niente o ha tolto tutto... e con la crisi attuale forse forse vogliono toglierti anche il posto dove ora fai un lavoro socialmente utile... che guaio quando nella vita compaiono malattie che forse forse nessuno sa cos'è, tranne chi ce le ha. Da neurologo dico che molte patologie neurologiche all'inizio spesso non le vedi, non le riconosci, è una fatica far capire che è Fatica, è Paura, è Incertezza nel futuro, è Ricominciare da capo, è Non fare previsioni a lungo termine, è dire sempre No senza riuscire a spiegare.. ma molti non sanno che è Coraggio, grande, è Forza, è Crescita come avviene in tutte le situazioni di malattia o nelle situazioni in cui si è soli, può essere Recupero, può essere Famiglia. Tutto ciò che accade nelle vite ci dà e ci toglie di continuo, non ci sono dolori minori o maggiori, sono solo dolori diversi, modi di reagire diversi, in un mondo d'oggi molto diverso.

 

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3 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Rocco Michele LETTINI il 03/12/2013 07:51
    Uno scorrere quotidiano dalle riflessioni di un'addetta ai lavori (La neurologa che parla) o meglio del comportametale nostro (acquisito e a volte anche congenito) come saggio da considerare...
    RECUPERO'... PUO' ESSERE FAMIGLIA! Lo tesorizo come sublime aforisma...

3 commenti:

  • Milena Pace il 03/12/2013 21:32
    Grazie
  • Anonimo il 03/12/2013 18:41
    Ah... dimenticavo, benvenuta nel sito e mi raccomando, scriva e pubblichi ancora... abbiamo bisogno di scrittori di prosa... ed anche poesia, se le piace. un saluto.
  • Anonimo il 03/12/2013 18:39
    Un bel racconto, ben scritto, su un tema importante e centrale nella vita sociale di una nazione che vuole dirsi civile... bella l'analisi introspettiva, l'indagine del disagio esistenziale... come dicevo è anche ben scritto anche se io apporterei qualche lieven modifica... ma su quello mi riconosco pignolo... un saluto.

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