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Muffa Frullata

Notte piovosa, senza stelle e luna, che rischiarerebbero questa grigia terra, una volta: ricca e bella ora: incolta e brutta; un uomo si aggira con il suo sgangherato carretto spinto con la sola forza delle sue braccia, è fradicio e sudato all'inverosimile, ma stoicamente continua il suo viaggio, ogni tanto bussa ad una porta con la speranza che qualcuno gli apra, così lui può cercare di vendere, quello che trasporta, in cambio di cibo, qualcosa di caldo da mettere in corpo, questa è la sua vita, in giro giorno e notte, per cercare di convincere qualcuno, che la sua mercanzia è "miracolosa", Barattoli di vetro con dentro una sostanza grigiastra, l'aspetto è disgustoso, ma lui ne assicura la bontà, ogni tanto gli capita che qualcuno, un po' per pietà un po' per curiosità accetti la sua offerta e ne acquisti qualche confezione e lui, furbo, non torna mai dove è riuscito nell'impresa e continua a girare. A volte si nasconde tra la folla nei mercati nelle manifestazioni sportive ed: ASCOLTA, ecco questa è una cosa che gli riesce benissimo, ascoltare, assorbire, immagazzinare e di conseguenza agire, sa dove e a chi portare questa sua sostanza miracolosa, poco importa se a volte sente persone che si lamentano: "era disgustosa", "mai promessa fu più bugiarda!" ,"Se lo rivedo gliela tiro addosso!" E cosi discorrendo, ma lui aveva venduto ed i creduloni avevano comprato! Un giorno capitò in un paesino dove ovviamente non era mai stato, al suo arrivo in piazza c'erano dei bambini che giocavano a nascondino, si sedette ad una panchina e attese.. l'imprevisto per lui si materializzò sotto forma di bambina e bambino (gemelli probabilmente) potevano avere si e no una decina di anni, lui gli fece il suo solito sorriso trasse dalle tasche due caramelle e gliele porse, loro non accettarono, rimasero in silenzio ad osservarlo, lui dopo un po' si disinteressò di loro e continuò a osservare i movimenti della piazza. Dopo qualche minuto i due bambini erano ancora lì, si accorse di questa "anomalia" diversa dai soliti comportamenti e li guardò diritti negli occhi con espressione interrogativa, niente loro non si muovevano da lì, un po' scocciato ma anche leggermente turbato, l'uomo si alzò prese il suo carretto ed iniziò il giro di perlustrazione del paese. I due bambini lo seguivano a distanza e senza dissimulare, senza nascondersi l'uomo ad un tratto si girò e fece la voce grossa: "Ma si può sapere chi siete e che volete da me! Tornatevene a casa!" I due rimasero ad osservarlo e non si mossero, da dov'erano. Continuarono così ancora per pochi minuti, finché l'uomo esasperato lasciò il carretto e si diresse verso di loro, che comunque rimasero lì fermi, quando era arrivato con fare minaccioso a pochi passi da loro sbucarono da un vicolo laterale altri bambini di corsa, vociando, saltando, ridendo, lo circondarono ed iniziarono a tirargli i vestiti, erano veramente tanti e tutti sorridevano, chiedevano.. lui era frastornato e non capiva, poi si avvicinarono i gemelli ed in silenzio ma guardandolo negli occhi contemporaneamente indicarono il carretto, lui smarrito ed a questo punto anche impaurito, ebbe un tremito, impressionato da quegli occhi accusatori ed indagatori della sua anima, si! Erano arrivati dentro di lui, avevano capito! Fu letteralmente spinto dall'"orda" urlante e festante verso il suo carretto, quando vi arrivò i più piccoli iniziarono a saltarci sopra ed a sollevare il telo che copriva la "merce", lui non aveva più voce, guardava terrorizzato la scena irreale, bambini, Bambini dappertutto, chissà perché gli venne in mente di chiedere aiuto ma nessun suono usci dalla sua bocca quelle parole gli rimasero in gola. Ora, i bambini aprivano i barattoli, ne annusavano il contenuto, richiudevano e li ributtavano dentro il carretto: "che schifezza!"," Puahh! Mi viene da vomitare!", Ad un tratto ci fu silenzio, tutti lo guardavano fisso negli occhi, ormai pieni di lacrime lui non riusciva a guardare nessuno di quei bambini, vedeva sfocato e tremava, sembrava un vecchio di cent'anni, alla fine dei suoi giorni ormai. I due gemelli si avvicinarono a lui e con voce bassa ma udibile da tutti chiesero assieme: "Perché?" Ci fu silenzio ancora per pochi secondi poi lui lentamente alzò il capo, ed iniziò a parlare, per la prima volta in vita sua sentiva uscire da dentro solo la verità: "ho ereditato questo carretto ed il suo contenuto da mio padre, non mi sono mai chiesto perché lo avesse fatto, ma io sin da bambino lo accompagnavo in giro per paesi e città, lui era felice ed io ridevo con lui. Poi morì ed io prosegui la sua opera, si perché di questo si tratta, lui me lo confidò una notte che non riusciva a prendere sonno, mi disse che noi davamo alla gente quello che la gente voleva, nei barattoli cercavano sogni, ma non ci possono essere sogni che puzzano di muffa e danno il voltastomaco, lui non aveva fatto altro che raccogliere il male mischiarlo con un po' di bugie un pizzico di avidità, frullare tutto e riempire i barattoli, chiuderli e nasconderli nel carretto, quando non avevamo da mangiare cercava e trovava creduloni, sognatori persone che si credevano furbe, niente altro che per sfamarci e così ho vissuto senza farmi più domande, vedevo la gente sorridere, io mangiavo dormivo e.. ripartivo tutto qui!" I bambini avevano ascoltato con molta attenzione tutta la storia poi lui riprese a parlare: "e ora?" Tutti si guardarono negli occhi ed anche se già sapevano che fare ne chiesero la conferma con gli sguardi, parlò uno dei due gemelli: Tu ora per tutto il tempo che ti resta da vivere dopo aver distrutto il contenuto di quei barattoli, andrai in giro riempiendoli di tutto ciò che trovi di buono in questo mondo, carezze, baci, sorrisi la tua anima sa già che fare ed ora vai!" L'uomo si avviò lentamente ma con nuova forza e nuovo sangue che gli scorreva nelle vene, non si voltò a salutare il gruppo di bambini che lo osservava mentre si allontanava, sapeva già che ognuno di loro nei propri pensieri credeva nella sua redenzione, nel suo cambiamento. Camminò finché lo ressero le gambe, si fermò ai margini di un bosco si guardò attorno ansimante per la fatica e tutto bagnato, non aveva smesso di piovere mai! Pensò che strano in quel paese c'era il sole e non c'erano persone adulte, si riebbe subito da questo pensiero ed iniziò a scavare, a mani nude, le unghie si ruppero, le mani si spellarono, ma lui continuò finché la buca non fu abbastanza grande e profonda, da poterci sotterrare il contenuto di quei maledetti barattoli, mentre li rovesciava pensò che forse non erano poi così maledetti, avevano fatto di lui un uomo nuovo! Finito di svuotarne, il contenuto di tutti iniziò a ricoprire la buca si stava facendo buio, e finì l'opera con l'ultimo raggio di sole, il sole! Non se ne era accorto, preso dalla sua opera, le nubi si erano lentamente diradate e la pioggia era cessata. Ora si sentiva veramente stanco, felice ma molto stanco, si addormentò sulla buca che aveva ricoperto e sotto il suo carretto, i primi raggi del sole mattutino lo colsero all'improvviso aprì gli occhi la luce sembrava accecarlo, si portò le mani al viso per coprirsi gli occhi ed ebbe una sorpresa: le mani erano diventate piccole, si toccò il viso anche il viso era più piccolo, strisciò fuori da sotto il carretto, cercò di alzarsi ma cadde gli abiti erano enormi e lo intralciavano nei movimenti cercò qualcosa per specchiarsi ma aveva solo barattoli vuoti di vetro, si guardo meglio attorno e vide una pozza d'acqua illuminata dai raggi del sole si liberò dei vestiti e corse verso di essa, rallentò e si avvicinò piano, piano, quindi vide quello che già il suo cuore sapeva: era ridiventato bambino! Passata l'incredulità e l'emozione del primo momento, iniziò a saltare e gridare di gioia: "Grazie, cielo, grazie terra, grazie a tutto e tutti che mi avete donato questa nuova vita!" Riprese il cammino spingendo il suo carretto che chissà perché era diventato più piccolo e leggero ed al suo interno vi erano tanti, tantissimi barattoli di vetro colorati e luminosi e non aspettavano altro che essere aperti!

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9 commenti     2 recensioni    

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2 recensioni:

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  • Don Pompeo Mongiello il 19/09/2015 11:27
    Apprezzato e piaciuto questo tuo bellissimo!
  • Vincenzo Capitanucci il 08/03/2014 20:00
    Splendido racconto... Leopoldo.."ho ereditato questo carretto ed il suo contenuto da mio padre...

    ecco come vengono tramandate da padre in figlio delle tradizioni che sono lontanissime dalla verità... ma sono un vero incubo... per tutta l'umanità...

    ...
    Ottimo Leopoldo...

    ...

    una confidenza... non scrivo mai in prosa... a causa della punteggiatura... con la poesia son riuscito ad eliminarla completamente... sostituendo le pause... con dei spazi bianchi...

9 commenti:

  • leopoldo il 08/03/2014 21:52
    Grazie Vincenzo, cercherò di fare tesoro anche dei consigli in futuro.
  • leopoldo il 15/02/2014 19:53
    Grazie Chira, Grazie Stella.
  • Chira il 15/02/2014 17:49
    Che bel fantasticare!!
  • stella luce il 15/02/2014 17:38
    quanto abbiamo da imparare dai bambini... spesso ci incupiamo con la nostra vita e vediamo solo il nero mentre dimentichiamo la speranza e la fiducia... loro hanno tanto da insegnare... forse davvero non si dovrebbe crescere mai e restare bambini in eterno... bella questa tua favola...
  • leopoldo il 12/02/2014 22:35
    Grazie, Salvo. A Oissela: i nostri luoghi ispirano questo genere di storie è vero, basta avere un po' di fantasia e voglia di esternarla, da bambino ho assorbito, ora pur avendo dei limiti come narratore e letterato, cerco di Condividere.
  • Anonimo il 12/02/2014 06:18
    Una storia bella e ammantata dal mistero.
    Immagino il carrettino che da Ceriara viene trainato a Piperno, poi al Frasso, magari a Sonnino e così continuando verso Prossedi, Maenza e così continuando. Zone incantate che ispirarono Omero e Virgilio. Tanti barattoli che fanno pensare al vaso di Pandora e tanti bambini che fanno pensare al Pifferaio magico e fortunatamente una conclusione positiva.
    L'ho letto con gusto.
    Ciao.
    Oissela
  • salvo ragonesi il 11/02/2014 22:18
    Com'è bello, con la fantasia si può andare dove si vuole. bravo. salvo
  • leopoldo il 11/02/2014 19:56
    Grazie Gianni, la punteggiatura è una "maledizione" per me, mi ci devo mettere d'impegno!
  • gianni castagneri il 11/02/2014 19:18
    bellissima favola piena di significati e metafore. complimenti!... pero', se posso permettermi, punteggiatura tutta da rivedere...

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