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La sfera della realtà

In generale si può dire che la giovane età abbia il vantaggio, rispetto a quella avanzata, di avere un minor grado di responsabilità, ma col trascorrere del tempo essa sarà gravata, o sollevata, dal maturare delle conseguenze che il suo aver agito avrà determinato. È logico siano le conseguenze negative e rendere difficile il vivere di ognuno, a causa dei debiti contratti dall'aver vissuto in disarmonia con le leggi che modulano lo svolgersi della realtà, ma a ognuno andranno anche i vantaggi dei crediti conseguenti agli errori altrui fatti nei propri confronti. Ognuno paga e riscuote per le scelte fatte, o che ha spinto gli altri a dover fare, e non c'è solo l'appesantimento del vivere dato dallo scorrere del tempo ma, insieme a quello, c'è anche la soddisfazione di vedere che le ingiustizie commesse da altri sono state, come è accaduto per le proprie, scoperte. Più tardi la verità viene a galla e maggiore sarà la pena provata da chi non ha avuto il coraggio di confessarla quando avrebbe potuto. Le verità che non verranno alla superficie saranno comunque sempre esposte alla luce della nostra coscienza, e la sofferenza per la loro presenza persisterà senza poter essere attenuata.
Non ci si può sottrarre alla verità, perché più la si sarà seppellita in profondità, e maggiori saranno le possibilità che essa riemerga dall'altro lato della sfera della realtà.

 

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1 recensioni:

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  • Vincenzo Capitanucci il 14/05/2014 07:19
    non credo che il Caos (chissà perché lo sento come un ordine sublime... forse perché ha il potere di far nascere le stelle )... abbia prodotto una Cosa... a Caso... ed è anche per questo che la Coscienza... si sente a suo agio... nella Verità... dell'Essere...

8 commenti:

  • massimo vaj il 27/05/2014 12:00
    Il caos non è il caso, perché ha la sua ragione d'essere nell'Assoluto. Il Caos è l'Oscurità superiore che dà modo alla luce di illuminare e ordinare la potenzialità ancora non soggetta alle leggi universali.
  • massimo vaj il 11/05/2014 09:19
    Quello che Ellebi chiama "caso" in realtà è da considerarsi un accidente, avente ragioni d'essere che stanno tra loro in una relazione imprevedibile. Da un certo punto di vista questa imprevedibilità è conseguenza della libertà di agire. In un senso più ampio è corretto dire che ogni evento della vita abbia in sé le caratteristiche, espresse a vari gradi, tipiche dell'accidentalità. Come gli spruzzi sollevati dall'onda che sbatte contro la scogliera non possono sfuggire alla legge che regola i fluidi sottomessi a gravità, gli accadimenti dell'esistenza non escono dalla consequenzialità che ne ordina la progressione, e il fatto che la nostra intelligenza sia solo capace di cogliere coincidenze e analogie, e interpretare deduttivamente o induttivamente i fatti, nulla toglie a questa accidentalità che non può mai essere casuale. Se il caso fosse una legge, e non ciò che alle leggi si oppone, lo stesso caso tornerebbe a impossessarsi di tutta l'esistenza che, "casualmente" gli si fosse sottratta.
  • Anonimo il 10/05/2014 22:52
    Commento anonimo di Ellebi.
  • Anonimo il 10/05/2014 22:51
    Al tavolo verde di gioco i dadi gettati dal giocatore, il cui risultato finale è dovuto certamente a fattori concreti come, in che modo sono gettati, con quale forza, i materiali di cui sono fatti dadi e il panno, e credo, da altri fattori ancora, a determinare la vincita o la perdita del giocatore è infine certo il "caso", se i dadi non sono truccati. Dunque il "caso" esiste, nonostante l'esatta definizione data nel commento da Massimo, che tuttavia non è in contraddizione con il mio esempio. Come ho già ricordato Machiavelli dava una grande importanza alla fortuna, tanto che secondo lui, il "Principe", cioè colui che governa la cosa pubblica, avrà successo, tra le altre cose, quanto più sarà fortunato. Vera Lezzi che è una credente appassionata non crede al caso, ritenendo che Dio sia principio e fine di ogni cosa, ma i non credenti, non a caso, ritengono che l'universo sia forse un prodotto proprio del caso. Io ritengo che abbia ragione lei, e tuttavia credo che la fortuna e, appunto, il caso, abbiano un loro ruolo nella nostra vita. Un saluto
  • loretta margherita citarei il 09/05/2014 18:43
    ma la verità vedi la poesia di trilussa ha sempre diverse forme distorta un po da tutti, piaciuto
  • Anonimo il 09/05/2014 15:08
    Mai sono riuscita a capire cosa sia questo famoso <caso> che tanti invocano... Un povero figlio di NN?... Per me figlio è solo del tanto che tutti noi ignoriamo di quella straordinaria, grandissima Realtà che è la Vita.
  • massimo vaj il 09/05/2014 13:59
    È chiamato "caso" l'effetto rispetto al quale sono sconosciute le cause che l'hanno prodotto. L'accidente non è il caso, ma è il risultato di un cozzare tra loro di eventi, causati ognuno dalle proprie particolari ragioni d'essere, le quali apparentemente non avevano l'obbligo di dover essere coincidenti.
  • Ellebi il 09/05/2014 13:30
    Si tratta di un brano filosofico un po' complesso, certamente, a mio parere, di una logica
    ineccepibile, ma in cui è assente il fattore del "caso". Credo quindi che alla "sfera della realtà" come tu la chiami si debba aggiungere il caso, o una sua variante, la "fortuna" come amava chiamarla Machiavelli. Il discorso della verità è un'altra cosa soltanto indirettamente collegato al tema precedente, ma io mi fermo qui, un saluto.

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