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PDL e Cesca oggi 4 -stazione centrale-

Stazione Centrale, testa del binario 11, solo 20 minuti di ritardo del “Tartaruga”, ed eccola lì, Francesca, sono passati anni ma sembra ieri che stringevo le tue mani……

Ti avvicini camminando in modo normale, io resto immobile, paralizzato da un cervello che gira a mille, poi tu cominci a correre e sono io il tuo capolinea, non mi resta che spalancare le braccia e ammortizzare l’urto, cadiamo quasi a terra, non so più chi ride e chi piange, sono singhiozzi e sussulti di gioia, di disperazione, i nostri volti si strofinano, i fiori che avevo portato per te, sono caduti per terra, li abbiamo anche calpestati nel nostro balletto convulso.

La gente intorno, abituata a scene simili, ci ignora, al più pensa “ ecco un’altra figlia che riabbraccia il proprio padre”

Sto fatto dell’evidente distacco generazionale, so già che sarà la mia croce futura, ma adesso voglio godermi il calore delle sue braccia, l’odore del suo collo, il turgore del suo seno schiacciato al mio petto, l’umido delle sue lacrime, miste alle mie che vorrei conservare in una teca, come una reliquia del Graal, ma guarda che cavolate mi vengono in testa!

Dopo alcuni, intensi minuti di emozione scoperta, tiriamo il fiato e cominciamo a squadrarci come alla “fiera del bestiame” inutile dire che stamattina presto sono andato dal barbiere per farmi rendere presentabile, poi di corsa a casa, una superdoccia con il bagnoschiuma “dell’uomo che non deve chiedere mai” denti lavati due volte, poi il colluttorio, poi la felpa col “Che”, ma no, che ca…. faccio, non renderti ridicolo, meglio il maglione a collo alto, quello blu marina, che è largo e nasconde meglio i difetti, e poi, e poi tanta ansia tanta preoccupazione, tante parole pensate e poi abortite, tanti diversi approcci, come l’attore prima della “prima”; faccio l’indifferente? Aspetto di capire, guardandola negli occhi prima di fare la figura del fesso? Ma che vuoi capire te, che sei l’ultimo dei Casanova, che se rimani l’unico uomo sulla terra, e ti offri ad Eva, quella mi diventa lesbica! Insomma una mattina d’inferno, le stesse emozioni, lo stesso mal di pancia dei miei diciotto anni, ma che cavolo, s’é fermato il tempo, è un sogno o un incubo?
Fran mi riporta sulla terra, in modo dolcissimo, con la sua mano sinistra, stringe fortissimo la mia destra, e con l’altra mi accarezza il collo, poi me lo fa chinare verso di lei e BIM BUM BUM BAM (come si scrivono i rumori dei botti di Capodanno?) mi bacia, non come l’alunna dell’ultimo giorno di scuola, ma come la Luna bacia il mare, nelle notti in cui lei è piena, e il mare, a quel bacio risponde con la forza di uno Tsunami!!!

E non so se questo è l’inizio di un miracolo o di una maledizione, se, detto in dialetto : “ è na’ razja o na jastemm’” San Massimo Troisi, aiutami tu!

 

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5 commenti:

  • Anonimo il 15/05/2008 13:53
    mi hai fatto palpitare il cuore!!! Io avrei fatto la stessa cosa che ha fatto cesca!!!
  • luigi deluca il 28/09/2007 22:08
    Qui siamo all'inizio di una nuova "meravigliosa" occasione di vita per PDL e la piccola Cesca... gigi
  • Maria Lupo il 27/09/2007 15:58
    Sto leggendo tutto, Gigi, complimenti e a risentirci.
  • Claudio Amicucci il 18/06/2007 23:58
    Continuo a leggere tutta la storia.

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