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Mamme da latte

E mi ricordo ancora... Da piccola notavo che mia madre chiamava mamma non soltanto mia nonna ma anche un'altra donna del paese. Quando glie ne chiesi la ragione mi disse che l'altra era la "sua mamma da latte", alla quale avrebbe dovuto portare sempre rispetto. Praticamente l'aveva nutrita, appena nata, col suo seno, non potendolo fare mia nonna.
Mi accorsi poi che di queste doppie mamme ne era pieno il paese: condividevano il pasto del loro neonato con altri cuccioli meno fortunati.
Lontanissimo era ancora il tempo delle farmacie eroganti latte in polvere e gommose tettarelle ma i poveri erano per questo problema solidali fra loro.
La solidarietà era data dal riconoscersi tutti uguali nell'indigenza.
Al contrario invece, dalle città, soprattutto dalla capitale, qualche signora benestante che spesso non voleva saperne di "sciupare" seno e tempo appresso al pargolo suo, venivano sovente richieste le "balie", dal mio pesino, le ciociare pulite e sane.
Così, donne che avevano appena partorito, andavano a fare questo lavoro, per aiutare la propria famiglia quasi sempre numerosa, lontane da casa e... i loro figli?
Bastava darsi una voce nei vicoli: c'era sempre una "mamma da latte" pronta per loro. Nessuno muore di fame quando si apre l'anima.

 

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6 commenti     4 recensioni    

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4 recensioni:

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  • Stanislao Mounlisky il 10/03/2015 17:33
    Un altro bel tuffo in una Italia che non c'è più, complimenti
    Forse un dì racconterò di mia nonna ricattata da una balia, alcune erano furbe e avide purtroppo...
    Oggi negli ospedali c'è la banca del latte materno per fortuna...
  • Anonimo il 10/08/2014 18:50
    Stupenda idea quella di parlare di queste mamme speciali... e trovo molto azzeccato il contrasto sociologico che fai tra città e campagna, o prima periferia... in termini di solidarietà e dignità. Gran bello spunto, Chira... una chicca. Chissà quante ne hai nel tuo bel cuore di queste cose da raccontare... holahola, bravissima.
  • Rocco Michele LETTINI il 12/06/2014 23:59
    Un encomio lasciato con amore a queste seconde mamme... IL MIO ELOGIO CHIRA
  • Antonio Garganese il 12/06/2014 19:19
    Una pratica assai usata di dare i figli a balia negli anni '50 e forse prima. Un racconto breve che ha valore per il fatto che riscopre una certa semplicità del passato. Oggi di quel candore avremmo ancora bisogno. Brava l'autrice.

6 commenti:

  • denise il 15/07/2014 09:51
    'nessuno muore di fame quando si apre l'anima'... chiusura meravigliosa di un pensiero meraviglioso
  • Nicola Saracino il 22/06/2014 18:38
    Una società diversa... più dura per molti aspetti, più fatalista rispetto alle grandi disuguaglianze, ma certamente più solidale e più disposta alla condivisione, all'unione. Anche mio padre ebbe la sua "mammuccia", che finché fu in vita gli mandava le primizie dell'orto e, quando lo incontrava per strada, si fermava a scambiare due chiacchiere e gli regalava sempre una furtiva carezza. E i figli di lei gli erano fratelli.
  • loretta margherita citarei il 13/06/2014 04:07
    tvb mitica chira
  • loretta margherita citarei il 13/06/2014 04:07
    vi era anche la fratellanza di latte, dovuta a queste balie, piaciutissimo
  • Ellebi il 13/06/2014 00:05
    Certo, anche dalle mie parti, nel profondo Veneto, si usava così una volta, ora non più, appunto per le ragioni da te esposte nel brano, credo tuttavia più per comodità pratica che per mancanza di solidarietà. Un saluto
  • eurofederico il 12/06/2014 19:17
    ben scritto! anche io ho sentito raccontare di cose del genere, un tempo era cosi'! un tempo c'era forse la solidarieta' nella miseria che cozzava con l'arroganza dei signorotti del paese... ora invece e' molto più facile che invece della solidarieta ci sia la guerra, anche tra i poveri... e spesso i ricchi non sono nemmeno ricchi, ma solo arricchiti, che sono anche peggio!

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