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Ombra

il mondo in cui vivo mi f?? schifo, le solite vivide facce dei soliti stupidi uomini mi infondono il gorgogliante desiderio di vomitare, sopra questo ingannevole tempo scandito da persone che muoiono.
Io sono costretto a camminare tra intricati labirinti di responsabilit?? e colpe mentre il non mondo di chi non vive recluta adepti lobotomizzando cervelli con programmi televisivi agghiaccianti, teatrini di clown che per fottere una top model e tirare coca tutto il giorno si costringono a spettacoli scandalosamente ridicoli, e la gente seduta su sudici divani intenta ad ascoltare divora ogni singola goccia di sciocchezza riponendola nei ricordi ad interferire con i pensieri e la razionalit??
non è altro che un ininterrotto susseguirsi di disastri che sembrano sempre sul limite del culmine e vengono istantaneamente anestetizzati con tazzine di caffe e medaglie d'oro, modelli di cellulari, effetti speciali, vallette in bikini
per loro la vita f?? schifo, è troppa sofferenza, e per questo ci drogano ignettandoci litri di narcisismo che come eroina inibisce la nostra voglia di vivere


Camminava silenziosamente come un ombra sull'orlo del fiume attravarso un vialetto alberato buio in cui sferiche palle luminose segnavano il percorso, e il cinguettare continuo di uccellini notturni rendeva meno evidente il rumore della scure trascinata che con la punta strideva in modo metallico sulla ghiaia
si stava dirigendo verso il grande palco allestito per il concerto dell'anno, quasi tutta la citt?? sarebbe stata li sotto ad ascoltare l'ennesimo gruppo di jazzisti, era una citta non molto grande e la spiaggia sarebbe bastata a contenerne tutti gli abitanti, era una sera veramente perfetta ed il suo pubblico era pronto ad attenderlo in un fremito.
Anche se tra le mani teneva un enorme scure da combattimento il suo passo docile era sufficente a tenere fuori portata gli sguardi di tutta la gente che iniziava ad incontrare, forse pensavano fosse un gioco di plastica per qualche strano travestimento e come annoiati distoglievano subito la vista da quell'ombra magra e scarna che ritmicamente faceva oscillare la lama della possente ascia trotterellando verso il retro del palco.
salì su per l'unica scala d'accesso posteriore e si ritrovo in un turbinio di sudore gocciolante da ascelle di uomini cicciottelli con le fisarmoniche in mano, superò qualche strato di tendaggio e si ritrovò illuminato da costellazioni di faretti ikea, colorati, e sulla scena lasciò sbattere pesantemente la scure sul legno del palco, le tre violiniste intente a suonare corsero vie seguite dalla cantante cicciona e il pubblico fù suo, schiacciato da una morsa di macabra curiosit?? perversa.
stava in piedi al centro del palco con un solo faro rosso puntato perpendicolarmente sopra la testa, le persone assorte rimasero a osservarlo per una manciata di minuti, nei quali i suoi occhi sgorgarono ininterrottamente limpide e grosse lacrime e il suo singhiozzare venne amplificato raggiungendo qualsiasi spettatore che come colto da una compassione improvvisa veniva costretto a tendere l'orecchoi sempre di più per ascoltare ciò che quell'ombra disperata aveva da dire.

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5 commenti:

  • Anna Bona il 29/08/2007 18:01
    semplicemente bravo!!! i miei complimenti... mi è piaciuto molto!
  • Riccardo Re il 16/04/2007 00:29
    profonda! Non mollare questa rabbia. Ti faccio gli auguri. Esiste un modo pian piano per coltivare attorno e far crescere alberi dove adesso c'è la terra secca. Complimenti
  • Tiziana Monari il 15/04/2007 11:20
    .. e' un mondo che va alla deriva.. titty
  • Egon il 12/04/2007 16:05
    comunque chi mette un voto negativo sarebbe pregato di specificarne il perchè altrimenti non ha senso.
  • augusto villa il 11/04/2007 12:44
    Bello ben scritto ed anche il contenuto è niente male!... nulla da dire.
    Ho letto questo racconto dopo aver commentato la poesia di Giuliano Milani...
    Ho frainteso il senso del tuo commento... e perciò ti porgo le mie scuse!!!
    Ciao! e scusa ancora!

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