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Sbagliato

é sbagliato. lo so che lo è.
i suoi occhi mi scrutano, vogliono sapere a cosa penso, la sua bocca mi chiama e non so più cosa rispondere.
é sbagliato.
le sue mani mi rincorrono, vogliono me, mi desiderano, vogliono incontrare le mie, vogliono avvilupparsi al mio corpo che è tutto un tremito tra i battiti del suo cuore e il suo respiro affannoso, tuttavia calmo.
é sbagliato.
parole gli colano esplodendo dagli occhi, implorandomi una risposta, una risposta qualsiasi, un segno, uno schiaffo, un bacio...
Ma è sbagliato.
Tutto questo accade a ripetizione nella mia testa a intervalli regolari, mentre osservo incuriosita i suoi gesti calmi e tranquilli, impastati di una serenità quasi snervante per chi, invece, come me, si trova a palpitare. siamo su un terrazzo e non siamo soli. Intorno a noi ci sono diversi nostri amici, chi con il viso lungo e annoiato, chi con i pensieri appesi a un filo, in attesa di poterseli riprendere, chi con il cellulare a portata di mano; ma nessuno veramente indaffarato a fare qualcosa di preciso. é uno di quei rari momenti in cui tutto tace sia fuori, che dentro, in cui tutto può accadere e in cui, tuttavia, quasi mai accade perchè il dolce far niente incombe così determinato e così sublime, che è davvero un peccato remargli contro. Il silenzio è d'oro e il vento gli sposta i capelli dal viso. Quello è stato l'istante preciso in cui il dolce far niente e il silenzio piacevole, si sono volatilizzati e hanno lasciato il posto ad un freddo, quanto disperato sguardo tagliente. Il ghiaccio negli occhi. Rimango impietrita. Sono ferma.
"é sbagliato..."
La mia mente vacilla, ma rimango ferma. Apparentemente è l'unica cosa che posso fare, finchè il suo sguardo rimane incollato alla mia pelle. Tutto era più freddo e reale adesso. La magia si era rotta e gli incantati tornavano alla realtà con molta meno naturalezza di quanto mi sarei aspettata : era come se fino a quel momento tutti i presenti fossero stati delle statue di sale o di cera, immobili, sterili e che, improvvisamente qualcuno le avesse rianimate, dopo lunghi anni. Di colpo. Solo io e lui rimaniamo statue. Immobili. Ma i suoi occhi non sono mai stati così vivi, e la mia attenzione mai così catturata.
"é sbagliato..."
Tra una cosa e l'altra, la serata riprende tranquilla, come tutte le serate a casa di amici con amici. Non c'è cosa migliore! Ma il suo sguardo continuava a penetrarmi la coscienza, lo sentivo invadente e prepotente, quasi a voler indagare tra i miei pensieri. Credetti di immaginare tutto. Ma... alla fine, non so bene neanche io come, ci ritrovammo soli. Ora sentivo il suo corpo più vicino al mio, le palpitazioni aumentare, gli occhi farsi via via più fuggiaschi e le mani più nervose. E lui era vicino. Uno accanto all'altra su una panchina, in un terrazzo, che poteva essere dovunque, guardavamo il cielo e niente in quel momento sarebbe potuto essere più stupido e più bello allo stesso tempo. Non ci fu neanche il tempo di pensarlo, che una sua mano calda e grande era sul mio orecchio, mi cingeva la testa come uomo che coglie delicatamente la mela più bella, le sue labbra erano sulle mie, calde e tranquille, ma anche forti, impulsive.

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1 commenti:

  • Chira il 16/07/2014 11:15
    Bello!!! Auguri a questo amore che ha appena iniziato a vivere. Se sbagliato sarà si vedrà ma bisogna prima VIVERLO. Intensa introspezione.
    Chiara

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