Riscrivo riflessioni di ciò che ho già in parte pubblicato nel Forum.
Scienza e tecnica si evolvono. Colui che viene prima ne saprà sempre meno di colui che viene dopo.
L’arte no, è pura espressione dello spirito non conosce evoluzione, non la richiede.
Una pittura rupestre, un dipinto di Raffaello, uno di Monet o di Picasso anche se esprimono un cambiamento di tecniche pittoriche non sono certo in competizione tra loro. .
Ho portato l’esempio della pittura perché è più recepibile ma questo vale anche per la poesia.
La parola poesia viene dal greco poiein che significa creare e per questo assume forme diverse, inattese.
La poesia è una impressione del cuore, una sensazione o emozione che l’artista prova ed esterna. Sicuramente anch’essa è espressione dell’epoca in cui nasce ma non richiede necessariamente conoscenze tecniche di metrica ecc.
Ci sono stati grandi poeti autodidatti e mediocri poeti conoscitori di metrica.
Malherbe uno dei più grandi conoscitori di metrica ha scritto basandosi su regole precise e severe ( si definiva artigiano del verso) ma non è stato certo il più grande poeta francese anzi…
Un testo poetico non è necessariamente un testo in versi. È un gioco musicale di suoni, effetti di ritmo. Poesia, soprattutto oggi, è proporre una visione diversa del mondo, un modo originale di esprimersi. Creazione di un mondo per immagini.
Associando delle realtà che abitualmente non coabitano, stabilendo dei legami che sfuggono all’uomo ordinario, il poeta, uomo dotato di un Io più sensibile della norma, inventa delle immagini che svelano degli aspetti sconosciuti del mondo.
Egli meglio di altri può saper descrivere, tradurre dei sentimenti, difendere delle idee politiche o sociali ma in un modo nuovo, diverso dall’ordinario.
L’Aneddoto seguente raccontato dallo scrittore francese Roger Caillois permette di capire la natura profonda della poesia, cosa è poesia…
Un mendicante aveva un cartello con su scritto “cieco dalla nascita” ma nessuno gli faceva l’elemosina.
Consigliato da un poeta si fece scrivere un cartello che diceva così:
” Sta arrivando la primavera, io non la vedrò”.
Ebbe molte elemosine!
Quell’”Io” e gli effetti della sua formulazione suggerivano ed evocavano una visione nuova, diversa del linguaggio ordinario, più lirica pur se diceva le stesse cose. Ecco la poesia!