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Distretto Di Polizia (Parte 7 - Invenzione)

Con una mano sulla fronte, Sabina si era svegliata con un nodo alla gola. La discussione avuta ieri nel tardo pomeriggio con Ira, l'aveva fatta riflettere. "Giù senti, oggi a lavoro non vado... mi sento poco bene." - "Va bene ma hai la febbre?" - "No, tranquilla, è solo un po' di stanchezza... sono esausta" Rispose Sabina ritornandosene a letto. Giulia chiuse delicatamente la porta della camera di Sabina e andò a lavoro senza fare troppo rumore. Mauro, Roberto e Ira erano già al distretto... Ira vide il commissario e andò a parlargli per la missione che aveva fatto ieri con Giuseppe e Vittoria. "Buongiorno Ira, mi dica!" - "Buongiorno! No niente, volevo solo dirle che ieri sono stato a casa della ragazza che ora stiamo seguendo io, Vittoria e Giuseppe..." - "Beh, novità?" - "Non molte, se non che ha detto milioni di volte che quel lavoro lo voleva fare e che nessuno l'ha costretta. Ma io penso che menta spudoratamente." - "Anche io... per ora mi tenga informata sui suoi spostamenti. Appena avrà abbastanza fiducia in lei e nascerà un legame, sicuramente qualcosa le dirà." - "Va bene Commissario..." - "Ira?" - "Sì commissario?" - "Può portarmi un bicchiere di caffè per favore? Stanotte non sono riuscita a prendere sonno, in più mia sorella Sabina non è neanche andata a lavoro oggi... non so che le è preso. È strana in questi ultimi giorni. Forse sono io che sbaglio... forse non sono molto presente nella sua vita e magari non mi accorgo che i suoi occhi hanno bisogno di me." Disse Giulia. Ira rimase un po' bloccato sentendo il nome della sorella ma dopo un po' riprendendosi, rispose: "Io penso che lei sappia fare il giusto dovere da sorella. E per me, nessuna di voi ha colpe. Non le parlo da ispettore, ma da amico... Sua sorella avrà avuto bisogno di riposarsi, forse... La fatica del lavoro può stressarti... è alquanto normale. Ma poi lasci che le dica una cosa: Io penso che ora avreste bisogno entrambe, di una serata per voi. Di una serata diversa, lontane da casa... al di fuori di tutto. A volte non pensiamo sia così, ma ne abbiamo bisogno di sentire la compagnia dell'altra persona... anche un uscita può rafforzare il rapporto. Anzi, quando una persona ti chiede di uscire, solitamente si è felici della domanda che ha fatto, perchè si pensa: Se mi ha chiesto di uscire, vuol dire che ha bisogno di me nelle sue giornate! Comunque dopo averle detto questo, arrivo subito con il caffè!" Sorrise Ira. "Grazie Ira, davvero... grazie" Rispose Giulia ricambiando il sorriso e ripensando a tutte le frasi che Ira avesse detto finora. Ne rimase stupita e, appena Ira uscì dalla stanza per andar a prendere il caffè, Giulia prese la cornetta del telefono e chiamò Sabina chiedendole se stasera avesse da fare. Sabina, un po' stranita dalla voce gioiale della sorella, cedette e rispose di sì. Ira, ritornò con in mano il caffè... ''Le ho telefonato!'' - ''Finalmente! E che ha risposto?'' - ''Di sì. Comunque, visto che è stato gentile ad aiutarmi con questa storia... perchè non si aggiunge anche lei con noi questa sera? Mi farebbe molto piacere!'' - "Accetterei volentieri l'invito ma ho una cena con degli amici ancora da confermare, però forse è meglio che io non ci sia... quando si è in due, le cose migliori vengono fuori più facilmente. O perlomeno, per me è così... Perchè quando ci sono terze persone, riesco a malapena ad aprirmi e a toccare certi argomenti." - "Allora sarà per la prossima volta: non mi deluda! Buona serata per stasera!" - "Grazie mille, anche a lei Commissario! Buona fortuna!" Rispose Ira andando via. Oggi staccava prima da lavoro per andar a prendere suo fratello di nove anni dalla scuola. Una volta preso, lo avrebbe portato al Distretto, siccome non poteva spostarsi mentre lavorava. Mezz'ora dopo ritornò al Distretto con suo fratello. Entrarono, e appena entrati c'era Sabina di fronte a loro. "Ehy piccolo, ma tu chi sei?" Chiese Sabina con un sorriso di dolcezza. "si chiama Luca, è mio fratello" Sorrise Ira... in quel secondo, si erano dimenticati di tutte le litigate. "Se vuoi puoi andare a lavorare, ci penso io tenerlo. Non ti preoccupare!" Disse Sabina rassicurandolo. ''Sicura che non è un peso?'' - "Per me non è mai un peso, anzi: i bambini sono la miglior cosa di questo mondo." Aggiunse. - "Grazie Sabina! Davvero..."- "E tu, mostricciatolo, tra quattro orette sono da te!" Disse Ira a Luca. "Se in queste quattro ore vuoi portarlo in giro, per me non ci sono problemi... temo che qui al Distretto dopo un po' si stufi. Comunque davvero, grazie Sabina... ti devo un favore!" Sorrise Ira ritornando al lavoro. Sabina si sentì più libera dopo che Ira le rivolse la parola e portò Luca a fare un giro. Ira appena ritornò nel suo ufficio, trovò Anna. "Guarda che sorpresa c'è lì..." e indicò la ragazza che era seduta. Ebbene sì, era Filomena, la ragazza del caso di Giuseppe e Vittoria, preda del giro della prostituzione. "Filomena..." Disse Ira alzandosi e andandola a trovare. Filomena senza neanche rispondere, abbracciò Ira. "Ho ripensato alle tue parole... e non mi sono passate inosservate. Mi dispiace essermi comportata in modo indecente con te, ma come dici tu: è difficile fidarsi di chi a primo impatto, ti porge la mano. Sono venuta qui per dirti che se vuoi posso farti i nomi di chi c'è dietro in questa storia... Basta che avrò la sicurezza che nessuno lo verrà a sapere che ho confessato, me lo prometti?" - "Ti do la mia parola. Non mento. Al posto di mentire, preferirei non vivere. Hai tutta la sicurezza che ti serve, tranquilla. Vieni con me" Disse Ira, portandola nell'ufficio di Giuseppe e Vittoria. Anche Anna si aggregò con loro. Avute le informazioni necessarie e le conferme, si erano fatte le 20. 00 ; Se ne andarono tutti e rimasero Ira, e quattro poliziotti alla fine del corridoio. Ira sorvegliava l'inizio del Distretto. Giulia era già andata via. Mentre Sabina, la sorella, era ritornata con il piccolo Luca. "Eccoti qui, campione! Come va? Sei stato bene?" Sorrise Ira prendendolo in braccio. "Benissimo, Sabina mi ha portato allo zoo a vedere gli animali! Erano bellissimi!" - "Davvero? Fantastico! Poi mi racconti com'è andata... adesso devo un attimo scambiare due parole con Sabina... tu vai con Ylenia, torno subito!" Rispose Ira mentre Ylenia, un altra poliziotta, lo portò un momento fuori dal Distretto. "Che mi devi dire?" Chiese Sabina. "No niente, volevo ringraziarti del favore che mi hai appena fatto... Non credevo fossi così..." - "Così come?" - Così naturale. Hai trattato mio fratello nel migliore dei modi, e mentre lo abbracciavi è come se in un certo senso lo abbracciassi da mamma." Raccontò Ira, mentre Sabina ad ogni sua parola, sorrideva. - "Insomma ci voleva un bambino per farti capire che non ero un disastro! E comunque, Alt! Fermati... Non era un favore, era un piacere per me" Rispose Sabina. In quel momento, si aspettò un 'ti va di uscire?' ma Ira sembrava come ritornare distaccato...

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