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Del progresso e dei suoi tormenti

Da "La Sentinella democratica", per gentile sua concessione, riproduciamo il seguente editoriale:

Del progresso e dei suoi tormenti

L'opinione pubblica progressista è lacerata. Li vedi, i cittadini della Costituzione più bella del mondo e con l'immancabile Repubblica sotto il braccio, brancolare incerti per strada, nei corridoi, nel chiuso dei loro uffici. Ad un esame superficiale, potresti dire che il loro sguardo sia quello solito, forse un po' più pensoso e riflessivo ma, tutto sommato, quello solito. Un'indagine più accurata, però, rivelerebbe che le rughe che solcano quei visi non sono l'encomiabile lascito del tormento civico, l'ammirevole espressione del diuturno assillo per le sorti del Paese bensì il frutto di un disorientamento terrorizzante.
Qualche giorno fa la Rep., forse con colpevole leggerezza, ha sbattuto in prima pagina l'ennesima, tristissima vicenda di violenza sessuale nei confronti di una donna. Collaboratrice domestica e nicaraguense, per l'esattezza. La notizia era corredata dagli usuali lai circa la disgregazione delle tradizionali "agenzie socializzanti" imbriglianti la ferina aggressività maschile, disgregazione aggravata dalla riprovevole disattenzione della classe dirigente e dall'ottusa politica dei tagli alla spesa pubblica.
Il giorno dopo, però, sono sorte delle complicazioni.
Si è venuto infatti a sapere che l'accusato, che respinge sdegnato ogni addebito, è gay e non ha mai fatto mistero del suo orientamento sessuale, come confermano amici, parenti e conoscenti.
Una prima inquietudine, così, ha iniziato a serpeggiane nell'animo del cittadino progressista, politicamente, manco a dirlo, correttissimo. A chi credere? Alla donna o al gay?
Per fortuna e prontamente è intervenuta nuovamente la Rep. a dettare la linea di condotta. Donna e straniera batte omosessuale ma italiano 2 a 1, per riassumere grossolanamente, chiediamo venia al massimo organo del civismo italico, il senso del profluvio di editoriali sulla spinosa questione.
Ma i virtuosi lettori dell'organo di cui sopra non hanno fatto in tempo a riprendersi dall'emozione, che uno speciale del Tg3 diretto da Bianca Berlinguer, speciale condotto dalla Berlinguer stessa e con in studio un paio di Berlinguer ministri e una manciata, sempre Berlinguer, di opinionisti, li ha fatti ripiombare nello sconforto più profondo.
Sì, anche l'accusato porta lo stesso augusto e sacrale cognome: Berlinguer, e del Berlinguer massimo è lontano parente. 2 a 2, dunque?
Così, sempre più storditi ma guidati da un provvidenziale istinto di sopravvivenza, già in queste ore pomeridiane i devoti berlingueriani, in religioso silenzio, ingrossano interminabili file davanti alle edicole di ogni città, paese, borgo e frazione di questa disgraziata penisola, in attesa di ricevere domani, dal sempre più assiduo interlocutore di Papa Francesco, un cenno, un'indicazione, un gesto di conforto...

 

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1 commenti:

  • Ellebi il 15/09/2014 13:35
    Divertente brano per noi che abbiamo la costituzione più bella del mondo, ed è ancor più divertente se pensiamo che Giuseppe Stalin asseriva che la sua Unione Sovietica aveva la più democratica costituzione del mondo. Un saluto

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