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Pellegrinaggio a Medjugorje (due)

Mi trovavo in albergo, quando venni a conoscenza che a Medjugorje c'era un crocifisso il cui ginocchio secerneva lacrime.
Non essendo a caccia del miracolo da raccontare, ignorai la notizia. Se doveva accadere qualcosa, avrei preferito che fosse accaduta dentro di me. Per questo avevo preparato una accurata confessione, rivelando al confessore tutte le mie debolezze che per vergogna o per pigrizia avevo per anni taciuto.
Ora, però, ero stanco delle mie ombre. La mia anima voleva uscire alla luce!
L'ultimo giorno di permanenza a Medjugorje accadde che una compagna di pellegrinaggio mi fece presente che era piuttosto inusuale che un pellegrino non avesse fatto visita al crocifisso del Gesù risorto.
Mi sentii un po' in colpa, ma soprattutto non volevo che il Padre celeste pensasse che lo stessi snobbando!
Così, mi recai al crocifisso miracoloso con l'idea che non fosse accaduto nulla, perché non ero corso verso di Lui come gli altri credenti.
Mi misi in fila a testa bassa, salii i due scalini di legno, poi presi a far scivolare il palmo della mano destra sul ginocchio di bronzo del Gesù crocifisso.
La mano era quasi arrivata alla caviglia, quando sentii un rivolo d'acqua al centro del mio palmo.
Tra l'incredulità, la gioia e un profondo senso di gratitudine raggiunsi l'albergo. Volevo che la mia fede non fosse motivata dal tangibile, eppure Dio mi dava un altro segno del suo Amore paterno.

 

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2 commenti:

  • Fabio Mancini il 26/09/2014 09:37
    È tutto vero, Anna. Non dico, né tanto meno scrivo esagerazioni o bugie. Un sorriso per te! Fabio.
  • anna marinelli il 25/09/2014 22:12
    sono senza parole... e tutto vero Fabio?

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