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Tanto vi dovevamo

"Ecco si avanza uno strano soldato, vien dall'oriente non monta destrier mani callose e il viso abbronzato, è il più glorioso di tutti i guerrier".
È "l'Organizzazione", una stana bestia che partorisce le strutture come conigli.
Lei tutto sa e tutto move, perché tutto da lei discende e da lei dipende. Il suo errore è tentativo, il fallimento, uno scherzo. Se poi funziona un grande successo.
Lei è insindacabile, unica artefice e critica di se stessa.

"Il potere è civiltà", e lei, il suo braccio, è civilissima!

La storia del mio settore ricorda l'espansione di un impero, dapprima pochi uffici e persone poi nel tempo si sono uniti altri senza attinenza con i primi.

Lei volle così, un mostro che inglobava anche ciò che altri non volevano. Un giorno il dirigente del guazzabuglio creato mi disse:
"Dammi l'elenco di tutti i nostri dipendenti!"
Al riscontro chiosò "Siamo tantissimi" con la stessa enfasi di qualcuno quando disse "abbiamo una banca!"
Eravamo più di cento e lui pensava di essere un generale napoleonico, forse Napoleone stesso (il numero è potenza).
Non era, però, ben visto da Lei e ci dovette fare i conti.
"La storia ci racconta come finì la corsa, il dirigente deviato lungo una linea morta". Una "onda di mar commosso" lo travolse alle idi di marzo e con la sua destituzione la cura dimagrante del settore, via la testa, poi la coda e, ridotta all'essenziale diretta dall'orrido "massacratore di scoiattoli".

Da quell'essenziale il settore è ripartito anni dopo (l'essenziale è invisibile agli occhi), sotto le dirigenziali e vigorose cure di un nuovo "ghibellin fuggiasco".

E nuovamente Lei volle l'esplosione, l'età dell'oro.
"Ecco il sereno, rompe là da ponente", dopo la tempesta il ritorno genetico di uffici sempre stati nel settore, oltre alla solita miscellanea jugoslava.
Mancava Tito, anche se il ragazzo fiorentino "si farà, anche se ha le spalle strette." (Quest'altro anno giocherà con la maglia numero sette)"!

Ora è tutto rinnovato e tinteggiato, come meglio non si potrebbe. Si chiudon le porte si apran portoni, ma solo con chiavi e codici di entrata, per evitare immissioni non controllate. Veramente meraviglioso.

"Nulla si crea e nulla si distrugge", ma tutto magicamente si trasforma, e le rovine "di ciò che già fu eccellente" cedono il posto al nuovo che avanzava, per tornare, per corsi e ricorsi vichiani, a ciò che era, con o senza eccellenza.

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l'autore Glauco Ballantini ha riportato queste note sull'opera

Con il contributo non richiesto di: Raffaele Mario Offidani, Dante, Volontè, Fassino, Guccini, Leopardi, Foscolo, De Gregori, Lavoisier, Bixio, Quasimodo, Laozi...


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