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Vai avanti tu che mi viene da ridere

Cadeva quasi leziosa la neve quella sera, il bianco candido dei tetti delle case era come interrotto dal grigio scuro del fumo dei comignoli. Teresa suonò il campanello della bellissima villetta a due piani dal tetto in tegola e dalle pareti con mattoni a vista. Appena Elisa aprì la salutò dicendole: " Ciao bella, Dio che freddo che fa" .
La casa era calda e d Elisa indicandole il guardaroba le disse: " mettiti a tuo agio" Poi si accomodarono sull'enorme divano nero dove, già sedute, le attendevano Sara e Francesca. Le quattro donne tutte appartenenti all'alta borghesia avevano deciso di passare la serata insieme giocando a bridge.
Il tavolo da gioco era pronto, in legno massello di mogano, ricoperto da un fine tessuto verde. Ognuna scelse il posto di seduta e cambiò il denaro con le fiches. Di fronte al tavolo un enorme tv led da 100 pollici trasmetteva un documentario sugli animali, il volume era bassissimo per non disturbare.
Iniziarono a giocare ed Elisa chiese alle altre cosa gradissero da bere, si alzò andò nell'immensa cucina per ritornare subito dopo con un vassoio d'argento dove, scintillando, facevano bella mostra i quattro bicchieri d fine cristallo. Dopo pochi minuti, Sara indicando la tv chiese a Elisa se potesse alzare il volume.
Le immagini trasmesse erano raccapriccianti, alcuni uomini stavano uccidendo, a colpi di mazza, dei piccoli cuccioli di foca. Francesca girandosi di lato disse: " Ma è orribile, perché fanno questo a quei poveri animali" e Sara anch' essa scossa smuovendo la testa pronunciava: " è assurdo, assurdo! "
Il documentario continuò mostrando le stragi perpetuate dall'uomo a carico di tante povere bestie come: castori, volpi, cincillà e fece vedere pure gli assassinii di animali come coccodrilli, elefanti e persino delle balene che per alcuni popoli sono gustosissime.
Continuando a giocare intavolarono la discussione su quegli eventi agghiaccianti condannandone la modalità, in fondo anche gli animali, dicevano, sono esseri viventi.
La neve continuava stancamente a cadere e dal grosso pendolo per l'ennesima volta apparve l'uccellino, era ormai mezzanotte. Elisa chiamò giro e dopo qualche minuto, dopo aver cambiato le fiches, si alzarono dal tavolo.
La padrona di casa le accompagnò al guardaroba ed ognuna prese il proprio cappotto, Sara accarezzò quello di Teresa dicendole: " è stupendo, un visone meraviglioso" ed ella ringraziandola: " anche il tuo astrakan è fantastico, è proprio bello come quello di Francesca".
Diedero, tutte e tre un bacio sulle guance ad Elisa ed uscirono. Era tenace il freddo ed alzandone il bavero si strinsero all'unisono in quelle calde morbide pellicce.

 

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