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Sotto falso nome

Secondo Voi, quanto conta quando scegliete di leggere un libro, il nome dell'autore scritto sulla copertina? Sono convinto anche se non in modo consapevole, che è possibile venire suggestionati da una firma importante ed essere portati a valutare - in bene o in male - un'opera solo perché "è lo scrittore di...".
Per allontanarsi da un passato ingombrante, oppure per dimostrare qualcosa a se stessi (che il talento, l'apprezzamento del pubblico e quindi le vendite non dipendono dal nome che ci si è costruiti) tanti scrittori hanno scelto di nascondere la loro vera identità dietro uno pseudonimo. Ma c'è anche chi ha voluto omaggiare un grande del passato, con il proprio cognome, o tenere ben distinti - utilizzando due firme differenti - due filoni della propria carriera
1. Fernando Pessoa - uno dei poeti più rappresentativi del XX secolo - ha costruito la sua fortuna sui suoi pseudonimi. Álvaro de Campos, Ricardo Reis, Alberto Caeiro e Bernardo Soares non sono solo dei nomi usati per firmare delle opere, ma sono "persone" a sé stanti, eteronimi dell'autore, parti di lui che prendono forma e si concretizzano nelle cose che scrivono. Il poeta portoghese ha costruito per ognuno una storia, una biografia, tratteggiando anche personalità, gusti e manie.

2. Stephen King ha firmato 4 romanzi con il nome di Richard Bachman, sperando forse di attrarre i fan dei Bachman-Turner Overdrive (un gruppo rock canadese attivo negli anni '70).

3. J. K. Rowling ha cercato di scrollarsi di dosso per un momento la notorietà - arrivata grazie ad Harry Potter e al suo mono magico - e vivere una normale esistenza da scrittrice (vendite basse, romanzi che escono e nessuno li nota, e via dicendo) usando lo pseudonimo di Robert Galbraith per firmare il suo primo giallo londinese. Ma questa mossa non ha funzionato, perché la vera identità dello scrittore è stata rivelata nel giro di pochissimi giorni dall'uscita del libro - che ovviamente è diventato un bestseller.

4. Agatha Christie - una delle scrittrici di gialli più famose di tutti i tempi - scelse di utilizzare lo pseudonimo Mary Westmacott per firmare i suoi romanzi d'amore, così da non confondere il lettore.

5. Non tutti sanno che l'autore di Alice nel paese delle meraviglie, Lewis Carroll, in realtà si chiamava Charles Lutwidge Dodgson. Lo pseudonimo scelto per firmare i suoi romanzi è una deformazione giocosa del suo vero nome: Lewis è infatti la versione inglese di Ludovicus (da cui deriva Lutwidge); Carroll è l'anglicizzazione di Carolus, il latino per Charles.

6. Anche George Orwell era uno pseudonimo, dietro cui si nascondeva Eric Arthur Blair.

7. Il cileno Pablo Neruda, premio Nobel per la letteratura nel 1971, era nato Neftali Ricardo Reyes Basoalto. Con il suo pseudonimo intese rendere omaggio allo scrittore e poeta cecoslovacco Jan Neruda, riprendendone il cognome - mentre, secondo alcune fonti, per il nome si rifece a quello di un altro letterato, il francese Paul Verlaine.

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2 recensioni:

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  • Anonimo il 01/03/2015 10:38
    L'autore di questa scopiazzatura dal web è sotto falso nome e riunisce in sè le peculiarità della Trimurti di PR. La vecchia melankoli fa la parte della dea Kalì. Gli altri due sono... tuttologi.
  • Glauco Ballantini il 28/02/2015 06:27
    Il grande, per me, Olindo Guerrini ha scritto poesie come Argia Sborlenfi o Lorenzo Stecchetti nome con quale ha pubblicato "Il canto dell'odio", memorabile poesia...

14 commenti:

  • Tore Martino il 06/03/2015 17:31
    oh oh scanacazzi che fa oh oh lingua che fa "nti" al posto di dire "si" tu ti vanti che hai deciso di demolire il sito stai a ficcar un dito ar culo sei amato da i soldatini e li hai condannati a morir, la cacca spalmerò a l'oretta della sera nellisola dei famosi c'era siffredi a diputar un'autentica cagata -
  • Anonimo il 06/03/2015 16:40
    T'avevo promesso un regalino... te lo sei meritato, imbecille-cretino.
    Sei caduto nel riudicolo... un refuso? Tanto a me che me frega, non sto su oggiscrivo come Focus.
    E se offendi, non ti offendere. Hai la mania dell'indirizzo, ma sappiamo tutti dove stai, boccalarga.
  • Tore Martino il 03/03/2015 08:40
    oh oh il lingua lunga ha fatto psssssssssssssssssssssss
    marò che puzza ma na purga mai! e dimmi le galline hanno fatto l'ovo ormai sei diventato la barzelletta del web tu parli che scopiazzo tu ci sei nato scopiazzato infatti sei solo una brutta copia gnurant -
  • Anonimo il 02/03/2015 18:09
    adalgisa... ahahahah... lei che da del falso nome a Tore... e tu chi sei, cretina-imbecille-cretino?
    Scrivi il tuo indirizzo visto che sei una persona reale... sei caduto nel riudicolo, ricevo telefonate da metà autori di oggiscrivo, non puoi immaginare tu e quell'altro che manda messaggi minatori e quell'oca che sta con te quanto vi siete sputtanati!... per me tu sei uno che proprio non c'arriva, ha qualche difficoltà cognitiva.
  • Anonimo il 02/03/2015 07:40
    Colosio Giacomo il 01/03/2015 19:18 [segnala un abuso]
    Che fai imbecille... molli l'altro sito per tentare di mandare in malora questo?... ma ti rendi conto la figura di merda che hai fatto?... ma non impari proprio niente dalla vita... dovrai sempre nasconderti, come i lombrichi, quelli che uso a pescare... che merda d'uomo che sei!... ti sputerei in faccia potessi.
  • Anonimo il 01/03/2015 10:48
    Mariateresa,
    lei ha compreso l'ermeutico fraseggio del tore...? Lo riporto:

    Tore Martino il 28/02/2015 09:39 [segnala un abuso]
    -Ma lo scopo dello pseudonimo ha vari scopi, una volta serviva anche come prova per se stessi se ciò che si scriveva utilizzando uno pseudonimo avesse avuto uguale apprezzamento da parte dei lettori questo ne è dopo diventato l'abitudine di molti autori che creavano ad arte personaggi fantasiosi che piacevano al pubblico.
    Copia meglio dal web su suggerimento di quella copiona di melankoliSPLENDIDAMENTE FOLLE.
    Lei scrive:-Quel che conta è la sostanza che ci sta dietro..
    Concordo perchè lei è una intenditrice. Sì!
    Buona giornata
  • Tore Martino il 28/02/2015 09:39
    Ma lo scopo dello pseudonimo ha vari scopi, una volta serviva anche come prova per se stessi se ciò che si scriveva utilizzando uno pseudonimo avesse avuto uguale apprezzamento da parte dei lettori questo ne è dopo diventato l'abitudine di molti autori che creavano ad arte personaggi fantasiosi che piacevano al pubblico.
  • mariateresa morry il 28/02/2015 09:29
    Lo pesudonimo, Un solo pseudonimo, può costruire la fortuna di un Autore. A vole fa più parte della sua personalità uno pseudonimo, che non il vero nome. Quel che conta è la sostanza che ci sta dietro..
  • Tore Martino il 28/02/2015 09:04
    Dal web:
    Trilussa, all'anagrafe Carlo Alberto Camillo Mariano Salustri, è stato un poeta, scrittore e giornalista nato a Roma il 26 ottobre 1871 e morto nella stessa città il 21 dicembre 1950. Il padre era un cameriere di Albano Laziale e la madre una sarta bolognese. A un anno dalla sua nascita è morta la sorella Elisabetta, che aveva appena tre anni e due anni dopo è morto il padre. È stato allora che la madre, Carlotta Poldi, ha deciso di trasferirsi in via Ripetta per poi trasferirsi nel palazzo del marchese Ermenegildo Del Cinque, grazie al quale Trilussa ha conosciuto Filippo Chiappini, un poeta romanesco.
    Gli studi sono stati travagliati per lui e infatti prima ha dovuto ripetere la seconda classe e causa dello scarso impegno ha dovuto ripetere anche il terzo. Da qui la decisione di interrompere gli studi. A 16 anni ha chiesto la pubblicazione di un suo sonetto e Zanazzo, direttore del Rugantino, si è dimostrato subito ben disposto. È con la pubblicazione di questo componimento che ha usato lo pseudonimo Trilussa.
    È grazie a Stelle de Roma, poesie dedicate alle donne romane, che è cresciuta la sua popolarità, ma non tutti hanno ben visto le sue poesie e ben presto Trilussa è stato criticato a causa dei temi da lui trattati e a causa del romanesco utilizzato. Dopo aver pubblicato Stelle de Roma. Versi romaneschi, ha collaborato sempre meno con il Rugantino.
    A quel punto ha collaborato con varie redazioni e ha pubblicato Er Mago de Bborgo. Lunario pe' 'r 1891. Quello stesso anno ha iniziato a scrivere per il Don Chisciotte della Mancia, poi trasformato in Il Don Chisciotte di Roma. In quel periodo Trilussa ha lavorato per la pubblicazione del suo secondo volume di poesie.
    Verso la fine dell'Ottocento ha iniziato a scrivere alcune favole e sul Don Chisciotte ne sono state pubblicate 12. Nel 1898 ha pubblicato Altri sonetti. Preceduti da una lettera di Isacco di David Spizzichino, strozzino. La dedica del titolo rimanda a un usuraio al quale si è rivolto a causa di alcuni problemi economici. Quest'uomo gli ha concesso un prestito e a causa del ritardo della consegna della sua raccolta Trilussa è stato minacciato. Lo stesso anno si è trasferito a Berlino insieme a Leopoldo Fregoli.
    Con l'ascesa di Mussolini ha deciso di non iscriversi al Partito Fascista e a partire dal 1922 ha pubblicato le sue raccolto su Epoca, poi è entrato anche a far parte dell'Arcadia. Qualche settimana prima della sua morte è stato nominato Senatore a vita dal Presidente della Repubblica Luigi Einaudi.
    Il 21 dicembre 1950, all'età di 79 anni, è morto. Dopo il funerale è stato sepolto nel Cimitero del Verano e un anno dopo è uscita la raccolta Tutte le poesie di Beatrice Pagliani.
    Trilussa è stato in grado di raccontare cinquant'anni di cronaca: dalla corruzione politica al fanatismo dei gerarchi, fino ad arrivare agli affari loschi degli uomini di potere. A Roma Trilussa ha avuto grande successo e le sue opere state celebrate continuamente.
  • Glauco Ballantini il 28/02/2015 06:44
    Ho rilevato, è sul sito, la scopiazzatura che De Andrè ha fatto di una sua poesia. Il breve saggio è: Valzer per Olindo (Guerrini ispira De Andrè.
    Mio nonno declamava spesso il "canto dell'odio"...
  • Anonimo il 28/02/2015 06:30
    Vabbè Glauco, mi ricordi quei fondisti che escono tardi ma quando escono non si fermano più... allora sei un tuttologo peggio di me, molto peggio, talmente peggio che sei meglio. basta, ora è Glauco Ballantini che dobbiamo invidiare... eheheheh... te ne stavi all'ombra del fico ed eri un Figo... ahahahah... grande Glauco... andrò a cercarmi questo Olindo Guerrini ma se la memoria non mi tradisce mi hai già fatto studiare questo personaggio tempo fa... o sbaglio?...
  • Tore Martino il 27/02/2015 18:05
    Ma la storia insegna tante sfumature di grossi autori noi nel nostro piccolo cerchiamo di carpire la loro sagacia nel creare ad arte pseudonimi che a tal proposito vogliono evitare che si acclami il nome e non lo scritto, noi ovviamente non siamo al loro livello, noi non abbiamo la loro bravura anche se qualcuno ha la presunzione di essere onnipotente dietro ad un pc, ma con la penna in mano... llll33333
  • sılɐɹʇsnɐ snɐʞ il 27/02/2015 17:36
    PINCHERLE...

    CONCORDO IN PIENO. e nota bene che pseudonimo nn è nick
    così come nn lo è l'eteronimo!
    L'ETERONIMO HA UNA VITA, UNA STORIA... e sopratt nn nasce per cazzeggiare!
  • Anonimo il 27/02/2015 16:34
    Mi sono fatto una cultura... bravissimo. Parecchi autori sapevo che avevano usato pseudonimi, Pessoa è quello che è spaziato di più... ora che ci penso anche il mio autore preferito in giovane età, Moravia, aveva un nome strano Pincherli o Pincherle mi pare, ma la memoria potrebbe tradirmi. bel pezzo, complimenti.

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