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Sogno... realtà

In una famiglia unita con più figli c'è sempre chi la dice un po' lunga e chi invece se ne sta ben accomodato. Ora vi racconto la mia storia. Mi chiamo Carol e sono figlia di Giuseppe e Anita, due genitori stupendi che nonostante i loro sforzi lavorativi hanno cresciuto me e i miei fratelli in un modo amorevole. Noi figli abbiamo sempre aiutato la famiglia, lavorando anche prima della maggiore età. Io sono la primogenita e dopo di me ci sono due fratelli Marco e Claudio. Sono sposata ed ho un marito favoloso e tre piccoli monelli : due femmine e un maschietto. Mio fratello Marco è sposato da poco e anche lui ha una bimba di due mesi, mio fratello Claudio aspetta ancora il giorno in cui arriverà una principessa. Questa è la mia famiglia, che come tante altre ha pregi e difetti. I miei fratelli amano i miei genitori quanto me, ma nonostante tutto io sono molto più disponibile di loro.
Un giorno, mia madre mi mostra una lettera che le è stata inviata da un notaio molto noto che la invitava a recarsi presso il suo studio. Mio padre, non può assentarsi dal lavoro, ed essendo convinto che si tratti di una sciocchezza mi chiede se posso occuparmene io e avere ulteriori spiegazioni a riguardo da parte del notaio.
Il giorno dell'appuntamento mi reco allo studio del notaio e mi presento a lui dicendo di essere la figlia di Anita Azzurri. Mi fa accomodare e mi dice che mia madre è l' erede di uno zio del Brasile che ormai non vede da anni. Non credo alle mie orecchie, ma, il notaio mi racconta di questo zio che ha perduto la moglie in età giovanile e dalla quale non ha avuto nessun figlio e che quindi ha pensato di lasciare tutto a sua nipote Anita.
Mi sento quasi svenire dopo aver capito che questo parente ha lasciato a mia madre una notevole somma di danaro e beni immobili. Rimango sbalordita dinanzi a tutto ciò, penso a come poter dare questa notizia a casa. Fisso un altro appuntamento con il notaio perchè mia madre deve firmare dei documenti. Lascio lo studio e con la mia auto mi dirigo verso la casa dei miei per dar loro la bella notizia. Giunta al cortile dell'abitazione mi affretto a salire le scale come una forsennata, entro in casa e mi siedo sul divano. Mio padre è tornato da poco da lavoro e mia madre sta preparando la cena. Con un filo di voce, quello che mi è rimasto dopo aver salito le scale in fretta, chiedo ad entrambi di sedersi vicino a me e con molta calma spiego loro ciò che il notaio mi ha riferito. Rimangono stupefatti, non credono a questa storia, ma è la verità! Ancora non hanno capito che avranno una vita migliore, forse quella di signori di prima classe. Ci abbracciamo e con lacrime di gioia festeggiamo l'evento che sta per realizzarsi.
Piango di gioia pensando alla nuova vita dei miei genitori... e di colpo mi sveglio e mi trovo nel mio letto accanto a mio marito. Mi accorgo di aver fatto un lungo sogno, uno di quelli che sembrano non finire mai e che al mattino ti fanno sentire un po' frastornata perchè si esce da una situazione che appare reale, ma che è solo un vagheggiamento della fantasia.
Mi sfioro il viso e mi accorgo che durante la notte veramente ho pianto. Sono rimasta stupita e un po' amareggiata, peccato che non si sia trattato di una realtà perchè mi sarebbe piaciuto far scivolare quelle lacrime dal mio viso in una circostanza vera.
Rimango seduta in mezzo al letto per raccogliere con le dita l'ultima lacrima rimasta sul mio volto facendola soffermare sull'indice della mia mano. Osservandola me ne sto lì a pensare che nei sogni accade spesso di desiderare un qualcosa d'inafferrabile, a tal punto di svegliarsi e di rendersi conto che si è sfiorato il cielo con una mano.

 

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1 commenti:

  • Filippo Fronza il 06/03/2009 10:47
    Un racconto ben scritto che descrive con delicatezza una realtà familiare dignitosa e serena e affronta con lucidità il tema dei sogni... Quei sogni che spesso ci portano a piangere, ridere e provare emozioni che non hanno nulla da invidiare a quelle che incontriamo nella nostra vita da svegli... Ottimo lavoro!

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