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Metempsicosi

Laddove risiede Krsna, il Signore dello yoga, e laddove si trova Parta, l’arciere, ivi sono stabilmente la fortuna, la vittoria, la prosperità e la giustizia: in ciò fermamente credo.
Bhagavadgita


Trent’anni o poco più. E raccontar di sé agli spiriti nel viaggio a ritroso. Come eco ritornano le vastità, vince uno sguardo sul mare. E uno sul cielo, successivo, inconscio infante, adolescente rifiuto e lotta. Adulto, uomo. Crebbi e credo d’essere. Uomo. Fanciullo incantato, trasparente, nell’animo. A volte, sì, solo a volte, lasciar capire di sé ciò che si è. Agli altri, ad alcuni, a pochi.
Gli spiriti incarnano le vie percorse, corrono e ripercorrono sempre: destino, storia e realtà. Quale realtà? Onnipresente a me stesso come una condanna, salvezza, ego. Così sottile è il confine tra le dimensioni, così difficile coglierlo e sapere che, una volta stabilito il punto esatto in cui le vie della conoscenza intersecano quelle della prassi, nulla ti lascerà mai veramente in pace. Sapere, conoscere, inoltrarsi… A volte vorrei essere un camionista che percorre le vie del mondo rimirando le foto di donne senza veli attaccate al cruscotto. Aprire il finestrino e respirare lo smog come fosse aria pura, limpida e incontaminata. E non pensare, non pensare a niente quasi fossi lobotomizzato. E invece, tutto e altro ancora, entra nella mia mente quando il corpo è immobile, quando si dimena, quando gode dell’altrui contatto.
La prima volta che ho fatto l’amore avevo sedici anni ancora non compiuti. Lasciandomi andare ho pensato fin troppo. Una, due, tre e forse anche quattro volte. Alla quinta, il pensiero si è tramutato in spirito e ha richiamato a sé un bimbo che diceva: “Alessia è come Giulia, ma in più ha un seno sviluppato”. O a me pareva tale una seconda misura. Alla sesta mi conoscevo e conoscevo il bambino che conosceva Alessia. Incominciavo a conoscerlo bene. Quel bambino, da quel momento in poi, non m’abbandonò più. Eppure, successivamente, per qualche anno, credevo d’averlo completamente dimenticato. Nulla si dimentica, né la gioia e né il dolore. Si rimuove, a volte, volutamente o meno. E poi, che senso ha dimenticare quando ci sono gli spiriti rientranti che ci ricordano; ci riconducono increduli a ciò che si era o si voleva essere. La pace, ma siamo così sicuri che sia un bene trovarla? Spiriti inquieti mi hanno lasciato fogli bianchi. Dieci, cento, mille fogli bianchi in cui liberare quel bambino. Oh, come lo amo oggi quel bambino che forse ho odiato, nascosto e sottratto alla memoria cosciente!
Regalato incostante a pochi esseri racchiusi tra le dita di una mano. Destino, giustificazione impropria se non si capisce cosa sia. Destino, immagine multidimensionale e cosmica, coscienza di sé.

Trent’anni e qualche certezza. La prima é che non esiste alcuna certezza certa all’infuori del fatto che sono sangue e carne che respira. Coscienza, d’esser ciò che sono avendone orgoglio e dignità. Eppure, manca sempre qualcosa e questo è un bene. Un bene perché laddove avessimo tutto, sarebbe come non possedere alcunché. La ricerca sarebbe inutile e la curiosità azzerata. Che vita sarebbe senza lotta, passione, sconfitte e vittorie; vette impervie e inarrivabili (e che gioia arrivar lassù) e discese scivoli col brecciolino ad attendere. Ad attenderci. In fondo la vita ci chiama e ci chiama dal passato: forme e figure diventano volti, nitidi, riconoscibili e in cui specchiarsi. Trasmigriamo da un’età ad un’altra in maniera circolare. Ci sembra lineare, lo so. Come il tempo che corre avanti su una linea retta. Da zero a cento. Zero è l’alba, cento il tramonto. Sembra, ma così non è. È quello che vogliono farci credere per renderci innocui e inoffensivi, attaccati al corpo che invecchia e che si (ci) logora dentro e fuori. Riflettete. Perché torna quel bambino? Quello che ha visto Alessia tramutarsi in Giulia e Giulia eternare il divenire. Torna per ricordarci di non tradirlo, per gridare:

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2 commenti:

  • Federico Magi il 28/04/2007 00:12
    Ancor più felice io se, anche per pochi istanti, sono riuscito a render lieto qualcuno. Grazie dell'apprezzamento!
  • Egon il 26/04/2007 22:32
    leggerlo mi ha reso felice

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