È successo un fatto nuovo nel campeggio, un fatto che ha creato tanta ilarità e su cui ognuno ha ironizzato pesantemente per giorni. In vacanza con il nostro gruppo veniva anche zio Bantoni, un uomo corpulento, molto alto, obeso e con un grosso pancione cascante. Pesava sicuramente più di 120kg. Mangiava come un disperato, perciò nessuno lo invitava a pranzo. Naturalmente con lui vi era anche la moglie, signora Bonaria, e cinque dei suoi figli. Quest' ultimi si erano portati appresso un gattino di circa un mese di vita, perché il poverino non sarebbe stato in grado di procacciarsi il cibo da solo, come facevano gli altri gatti che scappavano dal cortile e s'intrufolavano dentro le case. Zio Bantoni era un uomo molto simpatico ed aveva l'abitudine di dormire nel capanno in riva al mare subito dopo pranzo e lì, dopo pochi secondi, su un asciugamano e con un cuscinetto sotto il capo, cadeva in deliquio e non s'accorgeva più di nulla; il sonno era rumoroso con quel russare ritmico scandito dai toni alti e bassi. Il gatto lo seguiva come un'ombra, gli si accovacciava vicino e finivano col ronfare insieme. Si sapeva che l'uomo, data la mole, non riusciva a trovare abiti confezionati, né pantaloncini che corrispondessero alla sua taglia. La moglie, infatti, s'era improvvisata sarta e gli aveva cucito due teli che s'ancoravano sulla pancia, ma rimanevano larghissimi sulle cosce. Considerando che si campeggiava al mare, questi pantaloncini venivano usati anche come costume da bagno e per questo egli non s'infilava neppure le mutande. Un giorno, durante il pisolino pomeridiano, assunse un atteggiamento scorretto delle gambe e dal pertugio di quei pantaloncini s'affacciò impertinente uno dei così detti attributi : uno scroto. Il prezioso pezzo anatomico fuoriusciva completamente e liberamente trascinandosi appresso tutto il suo contenuto. Il gatto che era ancora sveglio, accortosi di questo ammasso tondeggiante, intraprese una dura lotta di spostamento credendolo una palla e con la zampina toccava e ritoccava senza ottenere grandi risultati. Luigi, anche lui nel capanno sulla riva del mare, disteso sulla sabbia in attesa di Morfeo, accortosi della cosa corse in tenda a prendere la macchina fotografica e a chiamare gli altri amici. Anche i bagadios visto il fermento e le risate si avvicinarono ed anche io e mia sorella che eravamo due curiose e non temevamo i divieti, ci infilammo nel capanno. Ridevano come matti e noi passammo inosservate. Guardavamo stupite il gattino perché ci affascinava, anzi c'inteneriva così piccolo e indifeso, contemporaneamente però ci chiedevamo cosa fosse quell'escrescenza che fuoriusciva dai pantaloni, pensammo fosse una caratteristica dei ciccioni, ma era così repellente che ci augurammo che nessuno in famiglia diventasse obeso. Con il tempo naturalmente, rivalutammo il problema. Intanto tutti ridevano fino a piangere. Le risate erano diventate sonore ma il signor Bantoni non mostrava segni di risveglio, anzi si era girato di fianco cambiando posizione ed il gatto gli si era di nuovo accartocciato vicino. Zio Bantoni seppe dell'accaduto al suo risveglio e ridendo disse: "ora non mi lascerete in pace per tutta l'estate, ma.. ve la farò pagare!" I giorni seguenti non mancarono risate e battute : "il tuo gatto è triste, mandalo da zio Bantoni!".: "Abbiamo un gatto che gioca a golf, ma.. invece di mandare le palle in buca, le fa uscire! Ahahah.!".