La Moglie di Beppe era una voce acuta immersa tra gli animali da cortile: uno di loro. Li curava in vita e li uccideva quando era il momento.
Girava tra le gabbie accanto alla sua casa circondata da conigli e polli. Ti sorprendevi quando entrava in casa, sembrava che il suo posto fosse in una gabbia.
Si appartava per uccidere gli animali da vendere, e in regalo ti dava le uova, avvolte nei ritagli di giornale.
Un giorno acquistammo una gallina facendocela consegnare viva. La portammo a casa nel pollaio di mio nonno, dove passò il resto della sua vita.
Morì di vecchiaia dopo aver prodotto decine di preziose uova.