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Oggi (nemesi d'un ignoto)

È un bel giorno, piove.
Il gelo acuisce la mia percezione della realtá, oggi il mondo mi appare stranamente piú vero; ma non é una verità stabile, solida, tangibile, è una veritá fragile quanto quelle piccole gocce trasparenti che stanno popolando i vetri delle finestre.
Sembra che basti un soffio per sovvertire il loro ordine; ed ecco che le vedi scivolare lentamente trascinate dalla impetuosa forza della gravità che le attira a sè, per poi sparire nel nulla.
Così accade alla verità, così accade al mondo, oggi.
Sono certo che domani sarà diverso, che ieri era altro, ma oggi è questo e non puó che essere tale.
Ed io non posso che essere qui, anche se vorrei essere altrove; questo é il mio posto, oggi.
I miei piedi percorrono la strada per me designata, niente mi protegge, niente mi permette di fuggire;
ma forse sono io il mio unico limite, il mio unico blocco, io ho tracciato il mio percorso.. O forse è anche questa un'ennesima scusa.
Io, io, puro egoismo, ma non il mio egoismo; è l'egoismo del soggetto ignoto, che uno può essere e tutto (e tutti) puó essere.
È l'essere senza identità, è solo un'altra manifestazione scialba e flebile della massa informe e sperduta.
É fiamma in un caotico incendio, é goccia nell'incessante pioggia, è quasi nullo ma per nemesi si sente tutto;
si sente un Io.
Tuttavia ciò non basta, non gli basta impersonare un'identità, non gli basta essere.. vuole essere primo, grande; arriva perfino a convincersi che il suo tutto sia migliore.
Ma io mi sento nulla non tutto. Mi sento perso. Caos.

 

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