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L'edificio

-Quando sono arrivata qui, non era come ora- diceva a tutti "La Pazza" , una vecchia, curva, di cui tutti, persino lei, ne ignoravano l'età e che viveva da sola.
Aveva il corpo ricoperto da strane ferite e graffi profondi ormai cicatrizzati, che avevano contribuito a darle quel soprannome.
Era rimasta vedova da tanti anni, ma aveva avuto una bambina, che giocava quel giorno, vicino all'edificio appena costruito dove erano arrivati tanti nuovi amici.
E non era più tornata.
I bambini, si sa, inventano le cose, ma "Il Rosso" sembrava convinto di quel che diceva e piangeva disperato davanti ai poliziotti e alla madre che, arrabbiati, gli dicevano di dire la verità.
La verità era quella: l'aveva presa l'Edificio!
Veniva chiamato così quello stabile di cinque piani costruito nel dopoguerra.
In quegli anni, poche erano le persone che avevano visto un simile mostro d'acciaio e cemento poiché arrivavano quasi tutti dalla campagna in cerca di una situazione di vita migliore in fabbrica, in città.
Erano abituate a grandi cascine con molte stanze, dove abitavano più famiglie e dove, per avere acqua, dovevi andare al pozzo, fuori in cortile.
In città ogni famiglia aveva la propria abitazione e l'acqua arrivava direttamente in cucina, dal rubinetto.
Quasi una magia.
Dove avevano costruito l'Edificio, c'erano i resti carbonizzati di un antico rudere, circondato da grandi campi coltivati, ma all'improvviso, tutto fu recintato e ci furono scontri fra i proprietari terrieri e le forze dell'ordine.
C'era un mandato della contea e non si poteva discutere.
Lì sarebbe nato un palazzo di cinque piani e avrebbe dato rifugio alle famiglie dei venti nuovi operai che avrebbero iniziato a lavorare alla grande fabbrica della città!
Era stato messo ai voti democraticamente.
I più anziani, li avevano avvertiti, quelli là, i capi cantiere, di non fare niente... loro non sapevano... non erano del posto.
Ma veniva riso loro in faccia dicendo che le superstizioni non portavano a niente, mentre l'edificio che avrebbero costruito portava lavoro e soldi.
Così tutto fu demolito e iniziarono i lavori.
Anche a suo marito avevano tolto il pezzo di terra per costruirci sopra e, anche lui, aveva lottato contro i poliziotti.
Poi quando era successa la disgrazia della figlia, non aveva più parlato, ne mangiato e si era lasciato morire.
Qualche giorno prima della morte, aveva scritto su un biglietto: " Si è arrabbiata... di nuovo...".
Il delirio dei moribondi...
Così La Pazza era rimasta da sola nella sua piccola casa in fondo al viale dove sorgeva

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