username: password: dati dimenticati?   |   crea nuovo account

La zia Palmira

Non sentiva ragioni: era più ortodossa dell'Unità quando era l'Unità.
L'Unione Sovietica faceva solo cose giuste, chi diceva il contrario era sempre dalla parte del torto.
Vacillò, ma poco, durante le invasioni del cinquantasei in Ungheria e del sessantotto in Cecoslovacchia.
Le aperture del partito alla critica non scalfirono la sua opinione neanche per l'Afghanistan negli anni ottanta.
Quando accadde il disastro di Černobyl non si smosse dalle sue posizioni:
"Ancora una volta grazie all'Unione Sovietica l'umanità è stata messa in guardia sul pericolo nucleare!"

Essere comunista per lei era il vespro, e non la messa. A messa si va anche senza fede, il vespro è veramente per chi crede.




Centodieci familiare

 

1
1 commenti     1 recensioni    

un altro testo di questo autore   un'altro testo casuale

1 recensioni:

  • Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
    Effettua il login o registrati
  • Don Pompeo Mongiello il 28/06/2016 12:18
    Molto piaciuto ed apprezzato questo tuo simpaticissimo.

1 commenti:

  • silvia leuzzi il 29/04/2016 09:59
    Ma questa zia, vera o simbolica, è un'ideologia che ha presentato tante ombre ma davvero una figura a cui tutti siamo affezionati

Licenza Creative Commons
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0