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Diario 03/05/2016

Completamente carico. Carico come un mulo. La birra è bella. La birra è vita.
Sono stato attorno al lago, oggi. La grandine a Maggio. In Sicilia. Questa si che è proprio pazzia.
Tornando a scrivere per una mera pulsione egoistica. Il primo Maggio è trascorso senza lasciare strascichi. La casa, le abitudini e le noie della casa, il dolce ribrezzo di patire l'agonia di esserci, ancora una volta, qui. Nessun cambio di direzione, nessuna svolta. Adesso mi verso un bicchiere di vino, m'accendo una fottuta sigaretta che contribuirà al mio declino precoce e me ne vado a morire. Stanco. Stanco, adesso. Il mio diario è l'apoteosi della stanchezza. Bisogno impellente di rinchiudere i pensieri in una pagina bianca. La sigaretta è finita. Due tirate, niente di più, per ridurla ad un brandello di cenere amorfa.
È tutto un andirivieni di insensatezze. La vita e le cose, le storie, mille incommensurabili avventure. Tutto finito prima ancora d'incominciare. La morte è un demone comune che aleggia sulle teste di ognuno di noi. Così si creano futuri per il solo brivido del viaggio. Ma il viaggio, il viaggio è morte che galleggia sulle spalle della fatica. Fatica. Fatica. Quanta fatica mi sento addosso. La morte e la fatica. Le vedo crescere, prendersi parti di me, ridurmi ad uno scheletro.
Conosco del mondo solo le più superficiali e infinitesimali parti che esso nasconde all'interno. Ho viaggiato per l'Europa: Regno Unito, Spagna, Francia, Belgio, Grecia... ma ho visto in tutti i posti la stessa disperazione. La mela non contiene alcun succo. È tutta superficie. Solo un'affannata e ossessiva corsa alla migliore condizione possibile. Poi ci sono gli illusi. Il mondo dei grandi idealisti. Famiglia, lavoro, religione, affermazione, emancipazione e tanto altro ancora. Hanno una risposta a tutto, loro. Tu gli dici: " Non senti la stanchezza?", ma loro rispondono che è bello così. L'ottimismo è sempre stato il grande alleato dei cuori ottusi dalla loro stessa brama di vivere. Brama. Brama. Brama. È questo la vita, una continua brama di vittoria. Offendere l'avversario, disarmarlo, renderlo inoffensivo e poi forse compatirlo. C'è del marcio in questo mondo, c'è del marcio nell'uomo.
La sbornia sembra lentamente passare. Ci vedo più chiaro. Sono lucido, lucido come un vestito di raso. Chi mi ha messo in questo corpo? Non ho un anima. L'anima è soltanto un'invenzione da preti. E se anche esistesse, io l'ho smarrita. Non anelo a Dio, sono un mortale tra i mortali, un punto, microscopico, una pulce, un colibrì affannato che suda sangue nella sua disperata voglia di riemergere da una pozza di putridume.
Ciò che da forza è questa dannata voglia di mettere giù parole su parole. Espressione. Ci sono. Anch'io. Esisto.

 

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2 recensioni:

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  • Vincenzo Capitanucci il 04/05/2016 06:51
    Due tirate, niente di più, per ridurla ad un brandello di cenere amorfa.. come la vita nel suo diario di stanchezze.. che suda sangue nella sua disperata voglia di uscire da un pozza di putridume..
  • frivolous b. il 03/05/2016 09:06
    Adoroooo l'uso delle ripetizioni che fai qui!

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