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Eri piccola!

Brava! Te lo dovevo proprio. Forse me lo dovevo anche io, perché ti ho capita ed ho vinto la mia piccola scommessa. Sono rientrato nella tua vita con il fragore e la prepotenza pari ad un assalto da commando militare. Mi hai accettato come si accetta un vecchio amico, e io e te, amici, non lo siamo mai stati. Ci ha unito una reciproca simpatia che non si è trasformata in amore forse per la brevità con cui l'abbiamo vissuta. Eppure quegli attimi di intimità vissuti con te a bordo di un'A112, nella parte panoramica di Cristo Re, non sono mai riuscito a dimenticarli. Poi, in modo rocambolesco, sparii non sapendo di aver chiuso una delle pagine più belle della mia gioventù. Che classe! Ti sei comportata come se nulla fosse successo. Dicesti che per te ero stato un'avventura. Mi dispiacque, non mi piace essere considerato un'avventura. Me lo dicesti con semplicità e senza toni di rivalsa. Dovetti accettarlo, solo una donna dotata di gran classe si esprime come facesti tu. Mi dedicasti parecchio del tuo tempo, mi ascoltavi ed io facevo altrettanto con te. Mi raccontasti del momento delicato che stavi attraversando. Io ti raccontai di me. Era un parlare fitto fitto non privo di battutine, frecciatine ed altro. Certo, eravamo su un social network con le sue limitazioni ma non sembravamo avvertirle, tanto era il piacere di risentirci dopo tanto tempo. Ad un tratto sembrò (ma forse solo a me!) che il nostro rapporto fosse tornato quello d'un tempo. La demenza senile che, pian piano, si sta impadronendo di me, mi fece tornare indietro con gli anni, ardore giovanile compreso e i miei pensieri cominciarono a gravitare su un'altra lunghezza d'onda. Te lo dissi, non mi rispondesti. Era incompatibile la situazione con la nostra rispettiva vita reale. Sarebbe stato impossibile non creare qualche inciucio. Avremmo potuto... sì, avremmo potuto fare qualcosa, un placebo per la nostra storia. Non ne abbiamo parlato, non ne abbiamo avuto il tempo. Che donna saggia! Senza che me ne accorgessi, diradasti la tua presenza. Troppo occupata, dicevi, tanto da non riuscire a mandare nemmeno un SMS? No, avevi deciso per te ed, indirettamente, anche per me. Forse eri convinta che questa fosse la strada migliore per noi. Che intelligenza! Non avevo dubbio alcuno.
Ed io non ci sto! Proprio ora che avevi risvegliato in me l'ardore giovanile e mi ero accorto di essere vivo e di voler vivere, vuoi tagliare il cordone? Potrei pensare che ti sei voluta prendere una rivincita sul fatto che, anni fa, io fossi sparito. Non lo faccio perché so che sei una donna matura e gli intrighi non sono nelle tue cose. Allora resterò sempre in attesa che la lucetta rossa si accenda e tu sia pronta a dedicarmi tutte le dolcezze proprie di una donna. Voglio di nuovo risentire fra le mie mani, le tue. Voglio ancora coccolarti come una volta. In fondo... eri piccola, così.

 

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1 recensioni:

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  • silvia leuzzi il 22/06/2016 18:32
    Carino amico, proprio una storia di questo strano tempo tra reale e virtuale, dove appunto basta poco per riaccendere momenti vissuti e dimenticati. Ciao

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