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Teresa

Non pensavo fosse così difficile,
un solo mese può bastare e tutto scompare... stesa dinanzi ai miei occhi,
per la prima volta sono importante, una delle mie prime ultime volte.
Accomunate dal nome, il tuo nome.
lo sguardo fermo le pupille dilatante mi tenevi stretta con le pallide e magre mani sempre perfette, sempre curate. Un attimo, una manciata di minuti dilatarsi per un tempo indefinito, ho visto il fondo delle nostre anime riflettersi... nel calore di quegli istanti ho vissuto L infinito. Ho catturato milioni dei tuoi ultimi respiri, prenderanno il posto di tutte quelle parole che ci siamo negate negli anni.
Mi manchi.
Mi sento come L ateo che ha trovato Dio tra le sue stesse mani.
Ci scambiamo sguardi
Come fanno gli amori persi e poi ritrovati.
mi ritrovo immobile, nuda, sono piccola Ho ancora cinque anni mentre t imploro chiedendoti di tenermi la mano e questa volta di non lasciarmi.
Non sono perfetta e mai lo sarò , sono burbera, fredda
ma credimi quando ti dico che tutto quel cuore S'è liquefatto in lacrime di dolore.
Non c'è tempo guaritore
Non c'è sonno o sogno che sia ristoratore
Ci siamo noi,
adesso,
Fuori dal tempo,
Fuori e dentro i nostri corpi
Ci sono le nostre ultime immagini
Ed il desiderio di non perdersi ancora ma di vivere sfiorandosi tra i diversi spazi.

 

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1 recensioni:

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  • Rocco Michele LETTINI il 31/08/2016 07:19
    Una sequela riflessiva quanto diligente.
    Lieta giornata Teresa.
    *****

1 commenti:


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