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Un gran giorno ha delle grandi orecchie...

Un gran giorno ha delle grandi orecchie.


Decise di venire alla luce il primo giorno di primavera, nell'ora in cui i raggi del sole tagliano in due perfette metà le teste degli alberi. Tra le mani di chi lo accolse alla sua nuova vita, cominciò a piangere, ma nessuno si preoccupò. Tutti i nuovi arrivati piangono e il motivo nessuno se lo ricorda, solo ipotesi.
Pedro era l'unico a sapere il perché :ossessionato dal fluttuante ricordo di un liquido vitale, desiderava solo essere un pesce.
Anni e desideri mutarono e per il suo terzo compleanno chiese un paio di ali, "Come quelle di un condor"disse agli occhi del papà, ma nel suo pacco c'erano solo macchinine e soldatini. A sette anni l'incorruttibile decisione:voleva essere un asino.
Ogni giorno dirigeva i suoi piedi verso la scuola, prendeva posto e attendeva con impazienza che la maestra pronunciasse il suo nome. Se quel momento arrivava, tutto sembrava favorire i suoi sogni. Fingendosi terrorizzato si recava alla lavagna, mascherando la sua minuziosa preparazione con una totale incompetenza. Continuava a ripetere"Non so, signora maestra non ricordo".
Sapeva cosa lo attendeva; avrebbe indossato quel gran cappello a punta con due maestose orecchie marroni mentre, orgoglioso dei suoi padiglioni auricolari, si sarebbe fatto spazio tra ghigni e veleni di banalità.
Le avrebbe tenute tutta la mattina, scrivendo, a matite colorate, le mille righe imposte dalla maestra: "Sono un asino." Era un gran giorno

 

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