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Aisha 2 il fatto

Qualche mese fa, dopo avermi ”sfruguliato” per ore, per il cambiamento della mia vita (lui è stato il primo al quale ho raccontato di Francesca), Tonio mi fa :
- ”Senti Prof non so se potrai aiutarmi, ma ho bisogno di raccontarti una cosa, per la quale mi trovo un po’ incasinato” “Ahi Ahi” gli ho risposto, ”hai beccato una ragazza che ti ha finalmente riacceso il cuore? E poi sfotti me? Bastardo?! ”No, non è questo, c’è di mezzo una mia alunna, ma il problema è ”di molto” diverso e complesso (da che insegna in Toscana, talvolta ”la mi parla” come il Benigni!)
La storia è più o meno questa: Aisha è una mia alunna, quinto ginnasio, è nata in Italia da genitori tunisini, di religione islamica; ha sempre dichiarato ai compagni in classe che le origini della sua famiglia non le avevano mai creato problemi d’integrazione, nè mai le era stato imposto l’uso del velo (nonostante la madre lo portasse rigorosamente) quindi, di fatto, per nascita e per cultura lei si definisce italiana a tutto tondo (scherzando sul fatto di essere alquanto grassottella).
In classe ho altri 3 ragazzi ”stranieri”, una in particolare, nata anche lei in Italia da genitori misti, mamma russa e papà veneto, è un vero fenomeno, sia in capacità culturali che……fisiche! Ma lasciamo perdere.
Il fatto è che da un po’ di tempo vedo Aisha, come dire, assente? Preoccupata? Indifferente alle sollecitazioni sia mie che dei compagni di classe. Sai come sono fatto, sai che vedere qualcuno in ambasce mi provoca ansia, e allora sono stato lì a stuzzicarla, a blandirla a cercare di spezzare quest’aura di imbambolamento. Ma non ho ottenuto nulla, anzi, forse ho fatto peggio; ho fatto aggravare la sua posizione ”autistica”.
Ne ho parlato con i suoi amici; pare che nessuno se ne freghi più di tanto, ma, Olga, che in realtà si chiama Helogher, la ragazza con la madre russa, mi ha detto che forse è un problema fisico, forse Aisha si vede “grossa” e sta un pochino in depressione. Ma non mi convince, sento che la ragazza non sta bene, intendo psichicamente, moralmente insomma, se mi capisci.
”Certo che ti capisco, Tonio, quando avevo ancora la mia classe cercavo come te di monitorare i ragazzi sul loro piano emotivo, quindi ti capisco; però se è un consiglio, quello che cerchi, temo di non potertelo dare, credo che tu abbia già esperito tutti i tentativi possibili, probabilmente è solo una crisi di “crescenza”, avrà il ciclo doloroso e se ne spaventa, o che ne so, una qualsiasi altra cosa che in fondo non è nulla!

 

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3 commenti:

  • Anonimo il 10/05/2008 18:54
    interessante questo discorso misto tra problemi adolescenziali e integrativi
  • A. Barbara Di Stefano il 29/06/2007 19:03
    Capita anche a me, alle volte, di dare consigli del genere... sarà un modo come un altro di essere ottimisti.

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