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Angeli

Un giorno il mio amico è andato a pescare e io mi incammino lungo il sentiero dei campi sperando di incontrarlo da qualche parte.
L'aria è dolce e triste. Dopo le piogge di aprile il cielo appare come un velo d'argento. La primavera è una bellezza inconsapevole, come la giovinezza.
Grossi carri sfilano lentamente lasciando il profumo del fieno. Passo vicino a una casa gialla con enormi portici scuri. Qui tanto tempo fa abitavano otto sorelle.
Attraverso un ponticello sopra un piccolo fiume increspato di ondine che paiono migliaia di specchietti. L'acqua a tratti sembra argento fuso.
Oltre il ponte il frutteto è una festa di fiori. Cammino, e mi sembra di entrare in un mondo irreale fra alberi innevati di fiori rosa e bianchi.
Su una radura sorge un faggio secolare. Ha la corteccia incisa con iscrizioni d'amore e date, nomi. Provo a leggerne qualcuna. Ci sono sogni, ansie, desideri dietro queste brevi parole. Ci sono speranze, aspettative, illusioni...
Due cuori intrecciati con la scritta <<Paul e Diana 1950 per sempre>>. Avranno mantenuto la loro promessa d'amore? O non avranno voluto mantenerla? O non avranno potuto mantenerla?
Le parole <<Corinne ti amo>> e una data. É tutto quello che rimane a testimoniare storie d'amore meravigliose, ormai finite. Chissà se si saranno realizzate, probabilmente no.
A intervalli mi sembra di sentire un sospiro agitato fra risatine soffocate. Forse è solo il rumore del vento fra i rami.
L'amore, nella giovinezza, ha dimensioni smisurate. Poi col passare del tempo, quando questo bisogno d'amore si affievolisce diventiamo ottusi e non riusciamo più a ricordarlo, non riusciamo più a comprenderlo.
Lampi di luce, come riflessi di vetri, appaiono laggiù in mezzo ai fiori. Mi inoltro nel frutteto per scoprire di cosa si tratta ma non c'è proprio niente. Il sentiero si perde ondulando fino alla prossima curva chiusa dallo spumeggiare di soffice biancore.
La luce nel frutteto sembra aumentare di intensità forse a causa delle nubi bianche che diffondono i raggi del sole. Ancora un riflesso laggiù, e un altro più debole e più lontano.
Un lampo di luce. Provo a muovermi e quello scompare. Allora mi fermo e aspetto con attenzione lo strano fenomeno ottico.
Non ci vuole molto. Là in fondo, in mezzo ai fiori, fluttua qualcosa di semitrasparente. Sembra un filo di fumo ora, o un raggio obliquo di luce, o un picchiettìo di puntini argentati...
La tentazione di muovermi fa scomparire tutto. Ma mi basta voltarmi per rivedere lontano, dietro di me lo stesso fenomeno, ancora più accentuato. Anche alla mia destra mi sembra di scorgere a volte questi misteriosi riflessi, galleggianti a mezz'aria, sempre in movimento. Sentendomi circondato provo un po' di paura e guardo intensamente.
Riconosco fattezze umane bellissime, visi angelici si fanno e si disfano in un secondo, corpi piccoli, sinuosi, movimenti scomposti di braccia, di capelli, di seni... Nel frutteto fluttuano esseri bellissimi semitrasparenti.

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3 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Ferdinando il 11/02/2016 18:33
    molto bello... complimenti.

3 commenti:

  • Anonimo il 08/02/2011 19:30
    Non lo trovo horror ma mi ha regalato ugualmente dei brividi. Intenso.
  • Matteo Bonino il 06/05/2008 21:47
    Non ti offendere, ma non hai senso della metrica: a tratti il lettore arriva senza fiato, a tratti invece la tua scrittura è un fiume in piena. Devi cercare di rendere omogeneo il flusso di parole, con tempo simili, a meno che tu non voglia sortire effetti di stupore o spavento. Inoltre ti perdi troppo a descrivere l'ambiente, tralasciando emozioni e sensazioni, che aiuterebbero il lettore a calarsi nella lettura.

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