Ci sono alcune cose belle in questo mondo. Poche ma ci sono: un tramonto di agosto, una notte di luna, i meli fioriti, i campi di grano
Nella marea di brutture, ci sono alcune cose belle in questo mondo Una di queste è sentire arrivare la sera d'estate in un piccolo paese di campagna. Non è una sensazione semplicemente bella: è divina e meravigliosa.
In cielo la luce si attenua e cala il gran caldo della giornata. La piccola piazza di Bonavigo prende un colore celeste. Gli alberi frusciano, le ombre si allungano. Le grida dei bambini che giocano sembrano diverse: più acute e isolate, con un tono disperato, forse perché i giochi sono quasi finiti.
La piazza è attorniata da casette vecchie e basse, con i vasi di gerani sui davanzali delle finestre. Da dietro le tendine intravedo alcune ragazze che spiano. Occhi con sguardi furtivi, capelli lunghi, silhouette sinuose di vestaglie semitrasparenti
Intorno a me il paese vive, soffre e sogna una sua vita misteriosa e segreta che a volte, solo a tratti, io riesco a percepire.
La sera si fa più profonda, più silenziosa; la luce cala sempre di più e nel cielo ancora chiaro è comparsa la luna. Si accendono alcune lampadine. Gli alberi frusciano più forte e la brezza porta una sensazione di fresco. Odo il ticchettio dei passi di una donna sul marciapiede.
Dall'osteria provengono le grida di un ubriaco. Dalle case arriva il tintinnio leggero dei piatti e dei cucchiai.
La campana dell'orologio batte le ore. Il tempo scorre veloce. L'oscurità si diffonde per le vie e spegne i colori della piccola piazza paesana. La sera sta per finire e dilaga lentamente la notte.
Luglio 2002