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La Pianta Incantata

Da molto tempo il giovane Arturo aveva desiderato di avere come sposa la bellissima principessa figlia del sovrano del regno in cui viveva.
Non aveva molto da donarle, e quindi volle cercare un modo per poterla avere.
Un giorno si recò al palazzo reale per chiedere la mano della fanciulla, ma il re, ovviamente, rispose che non avrebbe potuto sposarla, a meno che non le avesse portato la cosa più rara che il suo regno avesse.
Cominciò allora a scervellarsi su cosa avrebbe potuto offrire. Qualcosa di raro, che non si trovava ovunque, e che solo pochi possedevano, difficile da vedere e toccare.
Pensando, mentre era sulla strada di casa, si guardava intorno e tra i rami delle piante vedeva il sole filtrare e rispecchiargli negli occhi, fu in quel momento che ebbe l’idea.
Quando tornò a casa prese una sacca vuota e una piena, qualcosa da mangiare e si diresse all’entrata della foresta.
Aveva deciso di addentrarsi in casa dell’uomo della foresta alla ricerca del giardino segreto.
Con un po’ di timore cominciò a camminare. Vide del fumo non molto lontano, doveva essere la casa dell’uomo della foresta e così si avvicinò.
Sentì dei rumori strani, porte che si aprivano e chiudevano, forbici che tagliuzzavano qualcosa e dell’acqua che scorreva. Cosa mai stava facendo l’uomo?
Arturo non sapeva cosa lo aspettasse, ma il suo problema era che fuori della casa non c’era alcun giardino segreto, era solo un fitto bosco nero.
Allora decise di entrare per vedere cosa ci fosse nella casa.
Fece capolino da una delle persiane socchiuse e vide tra le tende una strana porta fatta di corteccia con una maniglia tutta d’oro.
La porta rimasta aperta svelava il segreto che tutti desideravano sapere, dove fosse il giardino segreto.
Una luce potente si irradiava dalla porta tutta intorno e a quello spettacolo il giovane dovette proteggersi gli occhi.
Ora che sapeva dov’era il giardino bastava che si intrufolasse, prendesse uno dei Fiori Incantati e uscisse di corsa senza farsi accorgere dal custode.
Si fece coraggio e di soppiatto entrò e si avvicinò alla porta.
Aveva tanta paura, ma alla fine colse in un attimo l’occasione di sgattaiolare dentro.
Si nascose fra i cespugli profumati dai mille fiori colorati che lo circondavano.
Odori di tutti i tipi, erano riconoscibili l’uno dall’altro, ma solo uno lo colpì e decise di prendere la pianta che avesse quel profumo.
Nella sua sacca aveva tutto l’occorrente per tagliare la pianta, ma come avrebbe fatto a portarla via senza che l’Uomo se ne accorgesse?
Decise di prendere uno dei semi delle sue piante, li piantò accanto all’albero incantato, e con l’acqua magica del giardino li fece crescere in fretta. Prese un po’ di profumo dalla sua boccetta di colonia e lo sparse sui fiori, fece un ottimo lavoro.

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