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Preferenze

Una donna, anche la più semplice, possiede gusti, esigenze, tendenze che non sono mai uguali a quelle del partner. E il partner, se vuole stare insieme a lei, deve assecondarla.
È la storia fra me e Nicoletta, la mia nuova ragazza. Nicoletta è una ragazza frivola, vivace, chiacchierina. Ci frequentiamo da alcune settimane; lei mi piace, è molto carina, anche se ha gusti completamente differenti dai miei. Lei ama delle cose che io odio e io amo cose che lei detesta.
Per poter stare insieme a lei, per amor suo, io ho rinunciato alle mie preferenze. Se voglio stare insieme a Nicoletta, se voglio far piacere a lei, devo sforzarmi di soddisfare i suoi desideri, i suoi bisogni. Devo portarla a vedere le vetrine di cose che piacciono a lei, devo portarla a vedere i cinema che piacciono a lei, devo pagarle il gelato, la pizza, devo ascoltare le sue chiacchiere stupide: le amiche che fanno i dispetti, le vicine invidiose Devo ascoltare tutti questi discorsi e devo darle ragione, devo rassicurarla, consolarla.
Io servo Nicoletta e lei gestisce premi e punizioni che mi guidano sulla strada del matrimonio. Quando sbaglio mi punisce con parole dure, lacrime e non mi permette di toccarla. Quando faccio bene allora mi premia con sorrisi, abbracci e baci.
Tutto il mio dispendio di tempo, di denaro e di energie, Nicoletta lo paga nell'unico modo che le è possibile. Dandomi il suo sesso. Anzi, mi correggo, dandomi piccole concessioni sessuali: si lascia baciare, accarezzare, toccare il seno e, qualche volta, acconsente a fare l'amore.
Oggi vorrei andare dal mio amico a parlare di letteratura e invece resto a casa della ragazza a farle compagnia. L'amore è fatto di sacrifici, di perdite di tempo. Questo è il prezzo dell'amore: le rinunce, le sottomissioni, i piccoli sacrifici per far piacere al partner, per assecondarlo, per ammansirlo. Chi ama è disposto a rinunciare alla propria individualità, ai propri gusti, desideri, preferenze, allo scopo di far piacere al partner, a vantaggio del partner.
Agli inizi, quando l'amore era forte in me, non pensavo a queste cose. Una specie di masochismo mi faceva provare piacere alle rinunce che facevo per lei, ai sacrifici che compivo per lei.
Poi, con il passare del tempo, i sacrifici diventano più pesanti. Ieri Nicoletta ha voluto andare a vedere un film comico e io l'ho accompagnata restando ad annoiarmi nel vedere pagliacciate. Io sarei andato a vedere un film di Bergman, di Bunuel, di Dreyer. Ma questi film non piacciono a Nicoletta; così mi sono sacrificato per farla divertire.
Oggi vuole che la porti in città a vedere le vetrine di moda. Io preferirei andare in un museo o in biblioteca a leggere qualche libro di Frank Graegorius; oppure andrei in campagna a camminare per i sentieri e classificare le erbe. Oppure mi piacerebbe andare a una seduta spiritica. Ho provato ad accennare queste idee a Nicoletta, ma lei è inorridita. Così, se voglio continuare a stare insieme a lei, dovrò portarla in città a vedere le vetrine di vestiti femminili all'ultima moda.
È inevitabile. Lei ha il seno, lei ha il sesso, e se voglio queste cose ci sono due strade: o pago una prostituta o accompagno Nicoletta dove vuole lei e mi annoio fingendo di divertirmi.

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