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Mostri

I mostri non muoiono.
Dentro di noi non muoiono mai.
I mostri vivono negli sguardi dei passanti, nei sorrisi degli amici, nel contatto sfuggevole di una mano, nelle note di una canzone…nelle delicate essenze di un profumo che per te è nicotina.
I mostri trascorrono la loro vita nel torpore di un sonno leggero.
È un sonno molto speciale.
Basta il leggero tocco di un fianco attraverso i vestiti per svegliare il mostro, quando ad abbatterlo è servito ben più di una lotta all’ultimo sangue…una lotta all’ultimo battito di cuore.
Non puoi amare il mostro, ma lo puoi venerare.
Un giorno ti alzi e nei raggi riflessi del sole vedi il mostro.
Quel mostro è così luminoso da sembrare un angelo.
Ma ti mastica il cuore.
E tu ringrazi e ti senti sua serva…perché scambi per vita la morte che ti regala ogni ora, ogni minuto, ogni istante…così sottile il differire di amore e odio, luce e ombra…vita e morte.
Ti sembra di non poter vivere d’altro che di quel suo lento ucciderti.
Quando combatti furiosamente contro il mostro ti piange il cuore, perché vorresti baciarlo, non picchiarlo.
Ti sembra di uccidere il tuo cuore…quando stringi il suo tra le dita è il tuo petto a sussultare e a gemere…
Il calore del suo sangue è il tuo calore.
Sei triste quando muore, ti senti un’assassina.
Triste…troppo poco per quello che senti…ma l’unica cosa che sei.
Fa sempre male quando uccidi ciò per cui vivi, anche se voleva sbranarti.
Quel dolore era il tuo cucciolo, poco importava se ogni giorno faceva a pezzi un frammento di te.
Negli occhi di un boia ancora vivo riconosci una te stessa già morta.
Quel pezzo di cuore che pulsava il sangue soltanto per lei giace come cenere in fondo ai tuoi occhi, quando la guardi e non sai che dire, la tocchi e non sai se fare, quando la pensi e vorresti morire.
Il cuore è morto, ma il mostro è vivo.
Cosa resta di te?
Alessia è morta quest’estate, piangendo.
Alessia è morta quest’estate, sanguinando.
Alessia è rinata, stesso nome, ma un altro cuore.
E dove dormiva il mostro se non nel cuore?
Devo ancora imparare molto sui mostri…perché è in me adesso…e non vede l’ora di mangiarmi di nuovo.

 

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3 commenti:

  • Raffaele Arena il 13/09/2011 15:27
    Quanta sofferenza in te, quanta lucida e romantica tristezza. Parole dolorose. Opera che comuove. Cerca di non farti boccone, ma fauci.
  • Anonimo il 16/01/2011 17:33
    amare dopotutto non è un po' come morire.. lentamente morire e affogare ogni giorno nel proprio amore...
  • Anonimo il 04/04/2010 14:57
    Sei rinata... ma attenta a non cadere di nuovo... i cuori non sono pneumatici... cambiarli non è sempre possibile!

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