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Il litigio

Credete che sia poco difficile comunicare con le persone, o con le donne? Nel rapporto con Sonia, la mia ragazza, prima devo intuire i suoi desideri nascosti sotto maschere di ipocrisia e di finzioni. Poi solitamente devo comportarmi in modo opposto a quello che desidero, allo scopo di far piacere a lei.
Senonchè a volte sbaglio nell'interpretare le frasi, i suoi gesti, così rispondo o mi comporto in modo sbagliato. Allora Sonia mi punisce con silenzi, con dispetti e per quel giorno rifiuta di farsi baciare e accarezzare.
Molti innamorati non arrivano mai a vedere l'intricata psiche femminile, e allora si domandano: perché oggi la mia ragazza è scontrosa? Perché mi ama un giorno sì e un giorno no? Perché fa i capricci? Perché ? Perché ?
Inoltre la donna getta sonde, pone problemi ed enigmi per verificare come vengono risolti dal suo innamorato. Successivamente lei trae conclusioni e in poco tempo capisce che tipo di uomo egli è. Noi uomini invece, solo dopo anni comprendiamo che tipo di donna è la nostra compagna.
Oggi ho litigato con la mia ragazza per un motivo stupido. Sono andato a prendere Sonia in macchina e l'ho portata a Miega. In questo piccolo paese fanno una suggestiva festa del vino, con banchi di caldarroste, frutta secca e gare di suonatori di campane. C'ero stato da solo l'anno scorso e perciò ho insistito per portare la ragazza affinché veda anche lei questa festa tradizionale.
Senonchè appena arrivati incomincia a piovere. Per un po' ci ripariamo sotto un tendone. Quando il cielo schiarisce raggiungiamo a piedi la piazza ma le panche non sono pulite e Sonia si sporca il vestito. Inoltre le bancarelle sono chiuse, così decidiamo di andare via.
Lungo la strada, incominciamo a litigare perché lei avrebbe preferito che fossimo andati a casa della sua amica Cinzia. Io tento di farla ragionare:
"Mi era sembrato di capire che ti sarebbe piaciuto andare a Miega".
"No. Io ho acconsentito di andare per accontentare te, perché sentivo che desideravi tanto andarci".
"Ma io ero già stato a quella festa l'anno scorso e credevo che ti piacesse andare là".
"No! Non è vero! Adesso dici così, per scusarti, ma prima eri tu che volevi andare".
Durante il percorso di ritorno Sonia mi lancia le sue frasi taglienti come rasoi:
"Sei il solito egoista sei il solito maschilista "
Arrivati a Minerbe, un paese che piace tanto a Sonia, faccio sosta e la porto a passeggiare nei magnifici viali. Ma per tutto il pomeriggio Sonia mi punisce con sguardi pieni di odio, gesti di rabbia e parole che fanno male.
A sera ripartiamo anche da lì e la accompagno a casa sua. Dentro di me sto pensando che domenica prossima non andrò a prenderla per trascorrere altri pomeriggi insieme.
Arrivati davanti alla sua casa mi fermo e mentre scende dalla macchina la saluto scusandomi. Allora fra noi avviene questo dialogo; lei risponde:
" No, la colpa è stata mia".
"Ah! No! Se è per questo la colpa è stata mia".
"Non è vero, è stata colpa mia "
"No!"
Alla fine ci diamo il bacino della pace, prima di separarci, ed è così dolce
Quando riparto mi sento sollevato e contento. Però due domande si affacciano alla mia coscienza anche se tento di scacciarle: di chi era la colpa? In futuro, quanti altri litigi dovrò sopportare?

Novembre 2001

 

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