MONOLOGO FOLLE
Io amo la vita. È semplicemente meravigliosa, ti svegli ogni mattina col pensiero che sia un nuovo giorno per la costruzione dei tuoi sogni, aggiungere quel mattone con tanta sofferenza, vedere torri alte fatte da noi, impregnate di sudore.
È per questo che odio la vita.
Per non parlare di quando torni a casa col mal di schiena e devi pure pensare agli altri, già, perché pensare a te stesso non è già abbastanza faticoso.
No, io devo pensare pure ai miei figli, fargli trovare il piatto a tavola, e quanto mi è costato quel cibo, ancora fatica, ancora sudore.
Però mi sarebbe piaciuto avere dei figli, sfamarli, lavorare per loro, vederli crescere e pensare che sono così belli e forti solo grazie a me, ma io sono sola, non ho mai voluto sposarmi, credo sia una seccatura, non riesco a pensare a me, figurati occuparsi di un marito, sì perché si dice che un marito debba proteggere la propria moglie, debba prendersi cura di lei, e invece siamo sempre noi alla fine a prenderci cura di loro, come è successo a me con mio marito.
Però mi piace sentirmi bella, quando mi guardo allo specchio sono fiera di mia madre, cara donna, se non fosse stato per lei adesso chissà dove sarei, mi ha cresciuta con pazienza e amore, perché non sono mai stata una bambina semplice e ancora peggio da adolescente.
Non uscivo mai con gli amici, restavo sola a studiare, quanti pomeriggi a scrivere quella tesi, sempre chiusa da sola in camera, ma del resto quando si è orfani e pure brutti che nessuno vuole diventare tuo amico, pur essendo una ragazza adorabile, non si ha nient’altro da fare e allora ti concentri per realizzare i tuoi sogni.
E oggi mi ritrovo qui, senza ne presente ne futuro, sola, con la licenza elementare e quindi senza lavoro: come vorrei morire, ora non desidero altro.
Ora basta pensare, ho molte cose da fare, là fuori il mondo mi chiama, c’è una vita da vivere, e spero il più possibile, perché io odio la morte.