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La ragazza che non ho sposato

Abita lassù, Miretta, la ragazza dei miei sogni. Abita lassù, con il marito, un uomo più fortunato di me.
Io non sono riuscito ad avere Miretta. Quando era signorina era una ragazza dai capelli neri, con vestiti blu notte. Aveva un modo di sorridere che incatenava per tutta la vita. Da ragazzo, quante notti sono rimasto sveglio pensando a lei.
Adesso che è sposata è cambiata poco: è una bella signora, con i capelli neri, che porta ancora vestiti blu.
Lassù, in quel piccolo appartamento al terzo piano, si svolge la sua vita ordinata, metodica, fatta di momenti felici e di piccole cose: accogliere il marito che torna dal lavoro a mezzogiorno e alla sera, preparare da mangiare, tenere pulito il terrazzo, lavare i vetri Non so se ha figli, ma credo di no.
Io sto seduto ore sulla panchina di fronte al condominio giallo, fingendo di leggere il giornale. A volte la vedo per pochi attimi, e allora sono contento. Anche oggi, una domenica invernale di sole, sto seduto qui, in attesa Le finestre verdi dell'appartamento sono chiuse. Forse saranno a letto o saranno andati via.
Vorrei essere io al posto di quell'uomo? Provo invidia per lui? Mah, non so. Non so se riuscirei ad adattarmi a una vita così semplice, così precisa, così regolata. Dovrei rinunciare alle ricerche, ai libri, ai piaceri infuocati delle emozioni, alle speculazioni filosofiche, alla vita sregolata.
Certo, in quella casa avrei Miretta come compagna. Però Però Anche lei invecchia, anche lei cambia. Poi, un giorno, entrerà una cassa in quel piccolo salotto e attorno ci metteranno i fiori e le candele.
Allora io penso. Quando arriverà il momento della morte, non vorrei aver rinunciato a tutte le mie esperienze, avventure, cambiamenti, tormenti e felicità. No. Una vita così semplice non mi basterebbe e il giorno della morte proverei rimorsi, rimpianti per non aver vissuto intensamente, per aver barattato una vita intensa con una vita uniforme e scolorita.
Non si può avere tutto. Non si può vivere due vite contemporaneamente. E allora, ad ognuno la sua, e continuiamo per le nostre strade.

Dicembre 2002

 

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2 commenti:

  • Anonimo il 11/02/2011 11:12
    Carino e scorrevole.

    Suz

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