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Un'avventura con Cinzia

Ho conosciuto Cinzia alla fiera di Bevilacqua. Cinzia mi piace, è femmina: nelle indecisioni, nei repentini cambiamenti di pensiero, nelle sue incertezze. È femmina nel modo di parlare, nelle sue risate improvvise, nelle sue subitanee tristezze.
Mi sono innamorato di Cinzia, dei suoi stupendi occhi verde chiaro. Penso sempre a lei, di giorno e di notte quando resto sveglio.
Eppure la compagnia di una donna non dà piacere. La compagnia di una donna è non-sofferenza. Vivere significa soffrire; una donna a volte cancella questa sofferenza.
Nei giorni seguenti questa ragazza diventa un pensiero ossessivo che mi priva della mia vita intellettuale, mi estranea tutti i miei passati interessi. Ho conquistato Cinzia, ma ho perduto tutte le cose che prima mi davano gioia: i libri, la campagna, le ricerche. I miei cari libri sono ancora lì, ma adesso non mi interessano più, non riesco più a provare piacere nel leggerli.
La nostra storia d'amore prosegue. Ci diamo appuntamenti, io cerco Cinzia, la corteggio, mi dedico interamente a lei, sacrifico tutto per lei. Fin quando durerà questo pensiero ossessivo? Questo amore travolgente ed esclusivo; questa necessità di rivederla, di sentirla parlare, di starle vicino?
Questo amore sublime e morboso dura finché finisce la scoperta della mente e incomincia quella del corpo. Una domenica, sulla riva di un fiume, Cinzia acconsente a lasciarsi toccare, accarezzare, spogliare. E così arriviamo al sesso. La prima volta è un gioco veloce, inconsapevole che ci lascia un po' delusi dopo.
Le volte successive il sesso si approfondisce, diventa luce, necessità, forza e vincolo.
Adesso la mente di Cinzia non mi interessa più. Adesso voglio solo il suo corpo. Il sesso mi ha liberato dall'ossessione amorosa; ma il sesso è diventato la mia nuova tremenda ossessione. Adesso voglio solo il sesso, desidero solo il sesso, vivo solo per il sesso.
Fin quando durerà? Durerà fin quando arriverà la sazietà, la nausea, la noia, l'indifferenza verso il sesso di Cinzia.
La stanchezza mi libererà dall'ossessione sessuale e io tornerò di nuovo libero, apparterò ancora a me stesso. Spero che quel giorno non arrivi troppo tardi. Spero di riuscire a evitare gli impegni che condizionerebbero la mia vita futura.
La vita è troppo ricca, importante e non merita di essere sacrificata sull'altare di una sola donna.

Maggio 2004

 

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2 commenti:

  • Anonimo il 06/02/2012 20:49
    Ho incontrato un uomo simile al protagonista del racconto e mi ha fatto soffrire molto. mi ha ferito.
  • MD L. il 30/09/2007 17:52
    " La compagnia di una donna è non-sofferenza. Vivere significa soffrire; una donna a volte cancella questa sofferenza. Ho conquistato Cinzia, ma ho perduto tutte le cose che prima mi davano gioia: i libri, non riesco più a provare piacere nel leggerli." Ho trascritto alcuni pensieri di quest'uomo che mi pare viva in completa contraddizione con se stesso-
    Se vivere è soffrire come mai Cinzia che è "non- sofferenza" gli ha tolto la gioia delle cose?
    Poi costui ha una pessima considerazione delle donne. "Cinzia … è femmina: nelle indecisioni, nei repentini cambiamenti di pensiero, nelle sue incertezze." Ma chi lo dice che una donna è così?
    Sei bravo a creare personaggi antipatici!! Ben scritto.

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